I dati 2004 sarebbero in contrasto con quelli dell’Osservatorio


 
Per il Comune si sfiora il 40% ma per il rapporto nessuno supera il 35
Il consigliere Bagnetti: “Non siamo tra le municipalità virtuose”


 BASTIA UMBRA – L’assessore Claudio Boccali ha affermato che nel Comune di Bastia Umbra la raccolta differenziata è passata da un 20,50% su totale rifiuti nel 2003, ad un 38,18% nel 2004 fino al 39,95% del 2005. Ebbene, secondo il consigliere comunale di Forza Italia Antonio Bagnetti, i dati relativi all’anno 2004 sono in contrasto con quelli dichiarati dall’Osservatorio provinciale dei rifiuti nella presentazione del “Rapporto rifiuti 2004”. “Da tale rapporto – sottolinea Bagnetti – si evidenzia che nessun Comune ha raggiunto l’obiettivo del 35% di raccolta differenziata fissato dal decreto Ronchi”. I Comuni “più virtuosi”, quelli cioè che hanno ottenuto i risultati migliori rispetto all’anno precedente sono stati quelli di Perugia (30,08%), Fossato di Vico (29,95%), Costacciaro (27,33), Sigillo (31,65%), Massa Martana (31,85%), San Giustino (23,64%) e Assisi (27,10%) solo per fare alcuni esempi. “Tra i virtuosi – afferma Bagnetti – non figura Bastia che, stando ai dati forniti dall’assessore Boccali, sarebbe dovuto essere al primo posto della graduatoria stilata dall’Osservatorio provinciale dei rifiuti. Tenuto conto che il Rapporto rifiuti 2004 è stato redatto sulla scorta dei dati forniti dai Comuni mediante apposito questionario predisposto dall’Osservatorio provinciale, vorremmo che l’assessore ci dicesse dove sta la verità, anche perchè il mancato raggiungimento del 35% dovrebbe comportare per i cittadini di Bastia l’inasprimento della cosiddetta Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Per quanto riguarda i dati relativi all’anno 2005 – conclude il consigliere comunale di Forza Italia – attendiamo di conoscere il Rapporto rifiuti 2005 da parte della Provincia. Ma il punto più importante è che andiamo verso l’esaurimento delle discariche. Il nuovo Piano regionale di smaltimento dei rifiuti dovrà affrontare questo problema. O si ampliano le discariche o si procede, e noi propendiamo per questa opzione, verso i termovalorizzatori. E’ un tabù da superare. Oggi ci sono tecniche nuove che permettono di avere importanti ritorni sul piano economico, produrre energia a basso costo e con meno danni, dal punto di vista ambientale, delle discariche”.


  

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