Bastia

«Quote-rosa, giunta incompleta»

ASSISI IL CIRCOLO DI RIFONDAZIONE CHIEDE A RICCI DI CAMBIARE STATUTO LA RECENTE sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che ha azzerato la giunta di Roma per il mancato rispetto delle quote rosa, ha ispirato il segretario Francesco Di Lascia e Franco Cesario responsabile del circolo assisano di Rifondazione comunista che criticano la giunta di Assisi che non ha nominato alcun assessore donna. «Il Tar del Lazio, con una sentenza — sostiene il Prc — ha annullato la giunta della capitale d’Italia in quanto non rispettosa delle quote rosa, cioè della presenza di rappresentanti di genere femminile all’interno dell’esecutivo. La giunta di centrodestra di Assisi ha dimostrato, nella composizione dell’esecutivo cittadino, la stessa ‘cecità antistorica e misogina’, ignorando del tutto le questioni di genere, non ponendosi nemmeno lontanamente il problema di una equilibrata presenza di uomini e donne nel governo della città. Come dimostra questa sentenza, che ridà dignità alle istituzioni, la giunta di Assisi è di fatto monca. Per questo motivo chiediamo che la giunta si senta in obbligo morale di adeguarsi alla sentenza del Tar laziale e auspichiamo che sia inserito nello statuto della città un articolo che preveda un giusto equilibrio di genere nella composizione della giunta comunale, per essere finalmente equiparati alle più moderne e sviluppate città d’Italia». Alla nota il sindaco Claudio Ricci ha replicato sulla mancata osservanza delle quote rosa nella composizione della giunta comunale, rilevando come la presidenza del Consiglio, seconda carica istituzionale dopo il sindaco, sia stata assegnata proprio ad una donna, alla signora Patrizia Buini. La questione, tuttavia, non può dirsi chiusa perché il problema posto da Rifondazione riguarda anche un’eventuale modifica dello statuto comunale, sul quale a pronunciarsi dovrebbe essere il Consiglio comunale.

Nazione-2011-07-22-Pag09

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