Bastia

«Quella versione dei fatti non è esatta»

Parla l’avvocato del giovane denunciato a Bastia


BASTIA UMBRA – L’avvocato Sabrina Saccomanni, del Foro di Perugia, difensore del giovane ventitreenne di Nocera Umbra accusato di aver violentato una cittadina straniera e picchiato il suo accompagnatore folignate, di fronte agli articoli pubblicati nella giornata di sabato dai principali quotidiani locali, è scesa in campo a tutela del suo assistito, ma soprattutto per fare chiarezza sul punto. “Sui fatti accaduti ad agosto in una discoteca di Bastia Umbra – afferma il legale – sono tuttora in corso, da parte della Procura Della Repubblica di Perugia indagini, ovviamente coperte da segreto istruttorio”.
“Sarà l’esito di queste indagini, una volta conclusa la fase delle indagini preliminari, a stabilire come si sono svolti i fatti, permettendo così di individuare le effettive responsabilità – ribadisce l’avv. Sabrina Saccomanni – in quanto non è la denuncia ad individuare il colpevole, ma è l’esatta ricostruzione degli avvenimenti, suffragata dagli indispensabili riscontri probatori”.
“Purtroppo, le anticipazioni sulla stampa non favoriscono un sereno svolgimento delle indagini e rischiano di pregiudicare gravemente la reputazione del mio assistito, la cui identificabilità, anche se vengono indicate solo le iniziali, è estremamente agevole, dato il basso numero di giovani dell’età indicata che vivono nel nocerino”.
“Per questo ho ritenuto indispensabile scendere in campo e riportare le cose nel loro giusto ambito – dichiara l’avv. Sabrina Saccomanni – che è quello delle aule giudiziarie e non, certamente, quello delle pagine di giornale”.
“Con questo non intendo certamente limitare il ruolo della stampa che, soprattutto oggi, è divenuta elemento indispensabile per una corretta informazione e che, quindi, ha non solo il potere, ma anche il dovere di diffondere le notizie di cui viene in possesso – aggiunge l’avv. Sabrina Saccomanni – ma condanno chi divulga notizie riservate o spaccia per verità la propria versione dei fatti”.
“L’Ordinamento giudiziario italiano è fortemente garantista, per cui si è innocenti fino a quando non si viene dichiarati colpevoli dalla magistratura e, pertanto, è bene utilizzare le necessarie cautele nell’informare l’opinione pubblica, soprattutto utilizzando una terminologia che non induca a facili conclusioni, come il termine “violenza sessuale” o “banda”, riferendosi soltanto ad un gruppo di amici .

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