Bastia

Quando accuseranno l’Amministrazione Ansideri di aver distrutto Pompei?

E’ alquanto singolare l’intervento del segretario PD di Ospedalicchio  Fanini che accusa l’Amministrazione Ansideri nell’ordine:

1. Di aver tagliato in maniera indiscriminata venti alberi in Viale Giontella.
2. Di aver fatto altrettanto con una ventina di piante nei parchi e vie pubbliche.
3. Di aver abbattuto una pianta secolare in via Firenze per realizzare la rotatoria.
4. Di aver abbattuto dodici pini in via San Costanzo
Tutto questo senza la previsione di nessun albero reimpiantato. A Fanini si aggiunge il segretario Brozzi che nell’elenco inserisce la mancata potature delle piante in via Monte Vettore.
Di fronte a questo disastro ambientale l’opposizione si sarà documentata?
Soprattutto un ex Sindaco e assiduo amministratore comunale che ha calcato per tanti anni i corridoi del palazzo, lo ha fatto?
No non l’ha fatto perché se ci avesse provato, avrebbe potuto conoscere che:
1. Gli alberi in viale Giontella sono stati abbattuti dalla Provincia che ha ottenuto due autorizzazioni comunali (Giunta Lombardi) la prima del 13/01/2006 per abbattere n due piante di pino domestico con tanto di due pareri della Comunità Montana e obbligo di reimpianto di sei alberi di specie autoctona del diametro minimo di cm 4. Il secondo permesso rilasciato il 22-06-2006, autorizza l’abbattimento di diciassette cipressi della specie “Arizonica”, 1 pino della specie “domestica”, 3 esemplari della specie “Tasso”, 1 della specie “Tuja” e infine la potatura straordinaria di otto esemplari di “Pino domestico”. Al permesso sono allegate le planimetrie con l’indicazione puntuale delle piante e l’obbligo di reimpiantare 22 esemplari di specie autoctona del diametro di quattro cm.
2. L’abbattimento delle venti piante su strade e parchi pubblici è avvenuto in base ad un’ordinanza contingibile e urgente successiva a una relazione tecnica del 31/07/2013 che segnalava la pericolosità di alcuni alberi anche alla luce del fatto che dall’inizio del 2013 “sono caduti già cinque esemplari e ogni volta si è sfiorata la tragedia”. La relazione inoltre spiega che in qualche via della citta “le radici sviluppatesi superficialmente hanno provocato danni alla superficie bitumata e quindi sono state fresate, causando un danno diretto al sistema fascicolare e il potenziale rischio d’infezioni cariogene”. La pratica dell’ordinanza contiene tutte le foto delle piante pericolose e/o malate che si sono dovute abbattere per tutelare l’incolumità pubblica. Infine la relazione del settore Lavori Pubblici alla riga tredici recita “Si ritiene inoltre di dover reimpiantare dei nuovi alberi in sostituzione di quelli che saranno abbattuti”.
3. Questo è l’unico caso che corrisponde a verità. Un cedro di grandi dimensioni è stato abbattuto per realizzare la rotatoria in via Firenze.
4. I pini in via San Costanzo li ha abbattuti il condominio e quindi il privato in conformità a 3 autorizzazioni due in via san Costanzo e una in via Carducci. Le richieste sono state motivate con i gravi danni al marciapiede e al manto stradale che rappresentano un grave pericolo per chi transita motorizzato o a piedi. In tutte le autorizzazioni è chiaramente riportata la dicitura: “ in occasione del rifacimento del fondo stradale che interessa la palazzina, si dovrà valutare la possibilità di inserire piante appartenenti alla specie “quercus ilex” nei punti in cui è maggiore la distanza dagli edifici, in modo da ricreare un’alberatura seppur molto meno fitta e invadente entro la stagione successiva favorevole e comunque entro dodici mesi”. Segue elenco sanzioni per mancato reimpianto.
Voglio poi rassicurare il segretario Brozzi sulla necessità di potatura dei platani di Via Monte Vettore: le piante sono costantemente monitorate e tutelate dalla legge in quanto esemplari di alto pregio e la potatura va eseguita il meno possibile, in maniera leggera e in seguito alle disposizioni specifiche prescritte dal Servizio Fitosanitario Regionale (ex Arusia).
Questi sono i fatti e i documenti che dimostrano il pressappochismo di chi in maniera pretestuosa e arrogante, sicuro di essere depositario della verità, è pronto a crocifiggere gli altri solo in presenza di “chiacchiere” e ad assolvere se stesso anche di fronte all’evidenza dei fatti e dei documenti.
I cittadini sapranno ben giudicare chi opera in maniera concreta e trasparente, certificando ogni passaggio con gli atti previsti dalla legge e chi invece è abituato alla politica delle “pacche sulle spalle” e del “quando c’ero io”.
Nel frattempo aspettiamo che qualcuno ci accusi di aver provocato l’eruzione del Vesuvio che ha sepolto Pompei.

Francesco Fratellini
Assessore all’Ambiente del Comune di Bastia Umbra

Exit mobile version