Il sindaco di Bastia Umbra fa il punto, traccia le coordinate dello sviluppo e lancia sfide



Lombardi: per il 2006 un piano regolatore di grande qualità



LO SVILUPPO: La fase Astengo s’è esaurita Il tessuto produttivo non trova del tutto il suo assetto e il disagio sociale è in aumento



IL SEGNALE: Ho registrato assonanze con una parte dell’opposizione. La maggioranza si potrà ampliare



MASSIMILIANO CAMILLETTI
GIUSEPPE CASTELLINI



BASTIA UMBRA – La crescita continua – d’altronde Bastia è la realtà umbra che di gran lunga ha aumentato di più, in termini percentuali, la propria popolazione dal 1951 ad oggi – ma la questione. è qualificare tale crescita. Quindi la parola d’ordine è “selezionare di più per qualificare meglio”. Insomma governare la crescita, accompagnarla, intervenendo però con il bisturi e non con l’accetta. Perché l’obiettivo è mantenere Bastia Umbra ad elevati livelli di competitività, sia economica sia sociale. Rendendosi conto che una fase di sviluppo della città – contrassegnata a livello urbanistico dal piano Astengo e dalla sua gestione – è terminata e che occorre dare al “sistema Bastia” nuovi stimoli e nuova linfa. Un’operazione che il sindaco Francesco Lombardi, eletto lo scorso giugno, sta impostando – in linea con il programma elettorale in base al quale è stato eletto – e su cui intende allargare la maggioranza.
Piani, programmi, iniziative amministrative in corso e programmate nell’intervista esclusiva del primo cittadino di Bastia al Giornale dell’Umbria. Ma anche messaggi politici di peso.



Sindaco Lombardi, come va il rodaggio da primo cittadino? “Bene. Le questioni da affrontare sono tante e impegnative e non solo sul fronte dello sviluppo economico. Troppo spesso passa l’immagine di Bastia come pure città produttiva. La città ha invece una complessità di lettura che va approfondita”.




Parla come se Bastia fosse a un punto si volta.
“Per molti versi è così. Una fase di sviluppo legata al famoso ‘piano Astengo’ s’è esaurita. Ci sono nodi che dobbiamo sciogliere per avviare una nuova fase di crescita economica, sociale e civile. Non si tratta di buttare via niente, si tratta di individuare nuovi percorsi, nuovi assetti, di prendere atto dei nuovi parametri della competizione”.




La città comunque continua ad essere in crescita. Gli indici dicono che l’economia va avanti, nonostante alcune crisi, che gli abitanti aumentano e che il tasso di popolazione giovane è nettamente superiore alla media umbra. Insomma, una realtà vivace.
“Certo che è in crescita, ma il punto è governare questa crescita. Porre nuove basi perché sia sempre più solida e duratura. Una città capace, come ha fatto finora, di riassorbire senza eccessivi traumi i contraccolpi di crisi aziendali anche serie. Viviamo un momento particolare: il tessuto produttivo di Bastia non ha ancora trovato completamente il suo assetto di mercato e di management, pur in presenza di segnali interessanti sul fronte dell’innovazione. Gli elementi di disagio sociale, poi, sono in crescita ed è evidente che non possiamo fare passi indietro, ma casomai in avanti, su tale fronte. Ricordo a tale proposito che il Comune di Bastia spende molto per i servizi sociali, quasi il 10% delle uscite correnti”.




Quali le linee d’indirizzo per fronteggiare questa situazione complessa?
“Abbiamo svolto delle proiezioni e il quadro è un’ulteriore e costante crescita della popolazione di Bastia. Un dato di partenza fondamentale se si vogliono calibrare bene le politiche, a cominciare da quella urbanistica. Stiamo effettuando, con la più larga partecipazione, il censimento delle questioni che Bastia dovrà affrontare nel futuro, a cominciare da quello prossimo. Tra queste ci sono sicuramente quelle relative alla viabilità e alle infrastrutture e su questo fronte sono stati tracciati vari interventi come quelli sui sottopassi ferroviari. Il che s’interseca con la questione della definizione migliore e più avanzata del sistema del traffico. Altro punto cruciale sono le strutture scolastiche, che dovranno fare fronte a un aumento degli studenti. Il nodo, insomma, è come deve crescere la città”.




E c’è poi da affrontare la riqualificazione di alcuni siti industriali.
“Sull’ex mattatoio è in corso una trattativa con i proprietari. Una trattativa che si dovrà concludere nell’ambito di un progetto che contemperi l’interesse legittimo del privato con quello più generale di un assetto urbanistico utile alla città e alla sua qualità della vita. Idem per la questione della piazza del mercato, sui cui stiamo lavorando intensamente. E poi ci sono i nodi dell’area Deltafina, dell’area Coletti, dell’area Franchi e dell’area Petrini. Situazioni su cui si stanno profilando soluzioni positive. Per quanto riguarda l’area Petrini come noto il progetto è di realizzare, su una parte di essa, la sede degli uffici comunali”.




Gli occhi sono puntati sul nuovo piano regolatore… “Entro gennaio avvieremo un confronto aperto sull’urbanistica. Un passaggio cruciale sarà l’atto di indirizzo per le linee generali del piano regolatore. Un atto che traccerà i tempi, le modalità e la qualità dello sviluppo di Bastia. Il punto è dare un quadro di certezze, ai cittadini come alle imprese bastiole. Dobbiamo e vogliano sostenere l’impegno a crescere e qualificare. La nostra stella polare è, come detto, la crescita qualificata. Bisogna guardare al futuro, a come vogliamo Bastia tra dieci o vent’anni, attuando un percorso che veda la massima partecipazione. E dobbiamo agire tenendo bene in conto di quello che programmano i vicini”.




Cioè?
“Nel senso che non possiamo realizzare un piano regolatore come se Bastia stesse sulla luna. Dobbiamo raccordarci con i Comuni limitrofi e vogliamo avere un confronto continuo con tutte le istituzioni che hanno competenze in maniera urbanistica, cioè Regione e Provincia. Vogliamo cioè che le nostre azioni siano coerenti con il quadro di crescita dell’Umbria tracciato nel Patto per lo sviluppo. Il nostro metodo vuole essere la copianificazione. E vogliamo fare, come sempre, la nostra parte”.



 A quando l’approvazione del nuovo piano regolatore?
“Il varo dovrebbe avvenire nel giro di un anno e mezzo”.



Sul piano politico?
“La maggioranza è fortemente impegnata a realizzare il programma con cui si è presentata agli elettori. Ma il dibattito di questi mesi ha fatto emergere forti assonanze con una parte dell’opposizione. Il dialogo . deve proseguire, perché c’è la possibilità di un allargamento della coalizione”.




Detto in altre parole, lei pensa a un allargamento della maggioranza?
“Proprio così. Le condizioni stanno maturando. Si stanno aprendo scenari nuovi. Quando prevale la politica del dialogo, quando ci si concentra sul futuro della città, su come garantire prosperità alle famiglie di Bastia le convergenze crescono. E sarebbe un delitto non prenderne atto e assumere comportamenti conseguenti”.

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