La neosindaco di Bastia Umbra Paola Lungarotti detta la road map
Per la giunta “aspetto una rosa di nomi dalle liste che mi hanno appoggiato” Riorganizzazione e potenziamento dell’assessorato alla Cultura e al turismo
Le deleghe”Di certo terrò per me Ente Palio e Pari opportunità”
Le criticità “Dobbiamo recuperare il contatto con la gente e il territorio”
BASTIA UMBRA Niente politica per un giorno ma solo pulizie di casa. “A me piace, è un modo per rilassarmi”. Il d-day da sindaco di Bastia Umbra Paola Lungarotti lo ha passato così. Dopo la felicità della vittoria che l’ha vista sorpassare di oltre 17 punti percentuali (58,06) il candidato del centrosinistra Lucio Raspa che si è fermato al 41,94 per cento, la professoressa e dirigente scolastica, sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e due liste civiche, si concede un giorno di meritato riposo. A lei sono arrivati le congratulazioni anche della candidata della Lega Catia degli Esposti arrivata terza in questa corsa per la sindacatura che annuncia “un’oppposizione corretta e leale nell’esclusivo interesse della nostra città. Non mancheremo di dare il nostro contributo su progetti e pratiche che valuteremo positivi per Bastia. L’auspicio è che, nell’attuazione del programma della coalizione che ha vinto le elezioni amministrative, possa rispondere anche a quelle istanze di cambiamento manifestate dai tanti bastioli”. Sindaco, immagino che avrà ricevuto tanti messaggi e manifestazione d’affetto. Ce n’è una che le ha fatto più piacere delle altre? “Come dice lei di dimostrazioni e complimenti ne ho ricevuti moltissimi ma quelli che di sicuro ho gradito di più sono quelli delle mie ex studentesse che mi hanno confermato l’affetto e la stima come insegnante. Sono certa che questa mia esperienza professionale precedente abbia fatto la differenza. Chi fa questo mestiere ha una marcia in più nell’intendere e interpretare le situazioni e soprattutto ha la capacità di fare un passo indietro piuttosto che in avanti, rendendosi conto che il mondo non ruota intorno a se stessi”. La sua affermazione su Raspa è stata di misura, si aspettava una differenza così evidente? “Sinceramente non pensavo in questi termini anche perché venivamo da una situazione di spaccatura del centrodestra. Credo che alla fine Bastia ha fatto una scelta sulla persona”. La sua vittoria è un segnale di continuità con la giunta Ansideri, ci sarà comunque qualche criticità che ha riscontrato e alla quale vuole porre rimedio? “E’ stato sicuramente premiato il lavoro svolto in questi anni. Tuttavia, in questi ultimi anni e sicuramente non per cattiva volontà, è venuto meno il contatto con il territorio. Purtroppo la macchina è complessa e per stare al passo, ci si concentra di meno sul rapporto con i cittadini. Invece vogliamo proprio ritrovarci sul territorio e cercare la collaborazione con la gente”. Sindaco ha già una rosa di nomi per la giunta? “Ancora no. Da domani (oggi ndr) inizieremo a ragionarci pensando che, come ho sempre detto, vanno valorizzate le competenze. Soprattutto in alcuni assessorati non ci si improvvisa. Quindi, non è scontato il peso del voto rispetto alle conoscenze e alle qualità necessarie. Detto questo ora aspetto che le quattro liste che mi hanno sostenuta mi presentino una rosa di nomi sul quale riflettere. Mentre escludo assessorati tecnici è probabile che qualcuno sarà rivisto”. Quale, per esempio? “Sicuramente quello del turismo e cultura che vorrei rinominare assessorato alla Cultura e promozione del territorio. Il nostro comune ha tante potenzialità che vanno tuttavia promosse con adeguate azioni di marketing. Un altro punto fermo della nostra città è il Palio di San Michele che non è solo una festa ma un grande strumento di socialità. Per questo ho già deciso di tenermi le deleghe dell’Ente Palio e quello delle Pari opportunità”.Le donne e gli assessori uscenti che peso avranno? “Per quanto riguarda le colleghe posso ritenermi fortunata perché nelle nostre liste ci sono nomi di persone di spessore e qualità. Per quanto riguarda gli assessori due sono confermati nella rosa dei consiglieri, per il resto si vedrà”.
di Marina Rosati
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