Gentile direttore,
le scrivo per  manifestare il mio sdegno contro le graduatorie dei docenti della scuola di musica pubblicate venerdì 28 settembre sul sito del Comune.


Le note musicali Dopo un’estenuante attesa estiva, sono usciti i risultati ed il bilancio è scandaloso!
Dopo 13 anni di collaborazione con il Comune di Bastia, come docente di una delle tre classi di pianoforte, mi ritrovo improvvisamente disoccupata!
Insieme a me altri 4 insegnanti che hanno collaborato con il Comune per altrettanti anni, contribuendo a far crescere la scuola di musica con impegno e serietà.
Mi riferisco ai colleghi: Claudio Becchetti, docente di violino da 16 anni; Marco Becchetti, docente di violoncello dal 14 anni e docente di pratica orchestrale da 14 anni, (ovvero da quando la cattedra è stata istituita); Cristina Bernardini (moglie di Claudio Becchetti) docente da 14 anni, prima come insegnante di solfeggio e poi di flauto traverso; Alessandra Ceciarelli, docente di canto moderno da un anno (che addirittura non è stata nemmeno inserita in graduatoria!)
Senza preavviso e dopo gli elogi dell’Assessore alla cultura, durante il Saggio finale – che si è tenuto a giugno presso il Cinema Esperia, alla presenza di tutti i genitori – ci è arrivata improvvisamente notizia che il Comune aveva intenzione di fare una graduatoria per i docenti di musica.
Una doccia fredda….anzi gelata!
Nel bando, sapientemente preparato dal nostro direttore, con l’assenso dell’ufficio competente del Comune di Bastia, non c’era traccia di requisiti fondamentali, che potessero in qualche modo tutelare né i docenti, che in tanti anni avevano prestato servizio presso la Scuola di musica, né gli allievi: non c’era traccia del punteggio per la continuità didattica!
Il bando si è subito rivelato abbastanza anomalo anche per altri elementi: oltre alla somma dei punteggi per i titoli di studio, di servizio e artistici, era richiesto un “progetto didattico”, la cui valutazione abbiamo saputo essere stata affidata ad una commissione composta dal direttore della Scuola di musica, il m° Piero Vincenti (anche direttore del Conservatorio di Cesena), e il m° Talmelli (direttore del conservatorio di Reggio Emilia). Chi sulla base di una valutazione discrezionale ed insindacabile non ha raggiunto il minimo di 10 punti, sui 30 attribuibili al progetto didattico, è stato escluso dalla graduatoria!
 Un concorso per titoli dovrebbe dare un esito oggettivo, mentre in questo caso al progetto è stata data una valenza determinante per “giocare” con i punteggi e aggiustare il tiro per formare un nuovo corpo docenti, inserendo persone esterne che non hanno in precedenza mai collaborato con la scuola di musica…ma che forse ben conoscevano il modo di entrare a farne parte!
Per alcune classi di concorso, come contrabbasso, corno, sassofono, pratica corale, propedeutica musicale e fisarmonica, non è stranamente risultato idoneo nessun candidato, nonostante ci siano state domande di docenti diplomati in queste discipline. Evidentemente i loro “progetti didattici non erano all’altezza”…. Non mi meraviglierei se prossimamente fossero proposti a ricoprire tali cattedre docenti reclutati per chiamata diretta del direttore.
E’ vergognoso il modo che si è trovato di legalizzare una valutazione che è chiaramente discrezionale. Ma i musicisti umbri questa volta non rimarranno in silenzio!

Cristina Capano


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