Bastia Umbra L’inchiesta: non solo spogliarelli nei privè del club, ma anche prestazioni sessuali
Sono accusati di aver “gestito”un giro di sesso a pagamento nel locale notturno
BASTIA UMBRA – Nel night di Bastia Umbra, le prestazioni delle ragazze, secondo l’accusa, non si fermavano agli streap tease. Nei privé del locale si andava ben oltre. Le ragazze, sempre secondo l’accusa, non erano solo delle ballerine, ma delle prostitute.
I carabinieri avevano monitorato per mesi il locale, mettendo sotto controllo i telefoni dei titolari e di alcuni dipendenti, dieci persone in tutto. Avevano installato delle telecamere nascoste nei privé per testimoniare approcci che, stando all’accusa, erano molto più fisici di quanto consentito dalla legge. Un po’ troppo lunghe le mani degli avventori, mani che si allungavano dietro il pagamento di un lauto compenso e, sempre secondo l’accusa, con il bene-placito dei gestori del locale. Nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia, coordinata dal pm Giuseppe Petrazzini, finirono dieci persone. A loro carico, l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e induzione alla prostituzione. A corroborare l’accusa, proprio le riprese video effettuate dagli investigatori nelle stanze riservate dove gli incontri avvenivano singolarmente e, come ritenuto dall’accusa, andavano oltre i limiti della legge, sfociando in atti sessuali. Contestazioni che gli indagati hanno sempre con-testato. A circa sei anni dall’operazione, che risale a 2004, il giudice per le udienze preliminari, Massimo Riccia relli, ha deciso per il rinvio a giudizio di nove dei dieci inda gati (in aula ieri l’accusa è stata rappresentata dal pm Giuliano Mignini) Per uno, difeso dagli avvocati Maori e Donati, è stato deciso il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto. Sul dibattimento, che si terrà a febbraio, sembra pesare però l’incognita proprio delle riprese video. La Cassazione, a sezioni riunite, aveva infatti stabilito l’illegittimità delle riprese, perché effettuate, rilevarono i giudici, in assenza della necessaria disposizione del giudice, avvenendo, queste ultime, in una privata dimora. I difensori degli imputati, tutti italiani, tra loro anche noti professionisti, sono pronti a dare battaglia su questo aspetto. Gli altri indagati erano difesi dagli avvocati Pesci, Dean, Esibizione, Bracci.di LUCA FIORUCCI