Il primo bilancio di previsione dell’Amministrazione Lungarotti, approvato il 23 dicembre, si caratterizza per il grande sforzo fatto per sopperire alle minori entrate e maggiori uscite per un totale di circa 500mila euro, senza penalizzare i servizi le manutenzioni e gli investimenti, attraverso una attenta revisione della spesa su ogni capitolo di bilancio e una maggiore equità sociale con la modifica di alcune agevolazioni.
Niente sacrifici a chi fa fatica a quadrare i conti a fine mese. Solo scelte oculate e attente alle famiglie in particolare quelle giovani che hanno bambini che necessitano del trasporto scolastico e/o della mensa, come per coloro che frequentano la scuola di musica comunale. Non a caso le tariffe scolastiche, pur avendo aumentato i servizi, sono rimaste invariate, e le risorse a disposizione del sociale sono state incrementate, così come abbiamo aumentato le somme per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi.
La riduzione TARI per i cittadini con più di 65 anni non è stata eliminata (come si vorrebbe far credere) è stata, invece, calibrata sulle reali necessità di chi ne ha effettivamente bisogno: innanzitutto al di là dell’essere o meno pensionato e di chi ha un reddito Isee inferiore ai 18.000 euro. Paradossale in questa congiuntura economica ridurre la TARI a chi non fa fatica a pagarla per intero solo perché pensionato sessantacinquenne.
La riduzione dell’aliquota Imu, per chi concede in uso gratuito la casa ai parenti di primo grado, è stata ridimensionata (e non tolta) per non sommare l’agevolazione comunale a quella Statale che abbatte del 50% la base imponibile, introdotta di recente. Le agevolazioni per chi apre attività nei centri storici della città, saranno mantenute nell’approvazione della tariffa Tari del 2020 che dovrebbe avvenire entro Aprile.
Le considerazioni che il gruppo della Lega riporta nel suo comunicato stampa del 30 dicembre ripercorrono anche questa volta un atteggiamento di critica a prescindere senza entrare nel merito delle questioni se non per cercare di mantenere una infinita e sterile campagna elettorale oramai chiusa l’8 giugno scorso con evidenti e inequivocabili risultati.
Non è difficile capire che gli investimenti non ricadono solo su chi li decide ma anche su coloro che potenzialmente ne dovrebbero beneficiare, cioè i cittadini, poiché ogni investimento riduce le potenzialità del bilancio in termini di servizi aumentandone in più il debito pubblico. È facile indebitarsi ma poi i debiti vanno pagati.
La Lega di Bastia poi si scandalizza sulla nomina della consigliera Furiani (Centro Sinistra) a membro della commissione sui diritti degli animali.
Premesso che la nomina è avvenuta per voto segreto, se i gruppi di opposizione non hanno trovato una convergenza su un nome condiviso, non è colpa della maggioranza. I consiglieri comunali di maggioranza hanno scelto in completa autonomia e libertà.
Il colpo di scena la Città lo vive da quando qualcuno decise di spaccare il centrodestra per ambizioni personali e non per divergenze politiche, le elezioni ci sono state l’estate scorsa, i cittadini hanno scelto con chiarezza da chi vogliono essere amministrati, la campagna elettorale è finita, lavoriamo tutti per il bene della nostra comunità. I vertici della Lega sanno molto bene che le intenzioni di questa maggioranza erano e rimangono quelle della collaborazione e della condivisione per riunire il Centro Destra, anche con scelte esplicitate e formalizzate in seno alla maggioranza. Questa maggioranza però non è avvezza a giochi di sottobanco; questa maggioranza parla chiaro fuori e dentro le mura comunali e non soffre di crisi di identità. La crisi di identità la vive chi si identifica nelle persone e non negli obiettivi. Noi siamo sempre aperti al confronto e alla collaborazione ma con le condizioni di onestà politica e amministrativa e non come la consigliera Catia Degli Esposti prima e dalla consigliera Gessica Migliorati al seguito poi, che dichiarano in tutte le forme e le maniere di essere oppositive aprioristicamente.