Bastia

Presidenza di commissione pomo della discordia

L’esponente democratico Casagrande critica aspramente le scelte operate dalla coalizione di Ansideri

BASTIA UMBRA Un atto di “prepotenza e prevaricazione”.E’ in questi termini che il consigliere del Pd Mirko Casagrande definisce il mancato riconoscimento alla minoranza della presidenza della prima commissione consiliare (Bilancio e Affari generali).Casagrande, in una nota, spiega che la richiesta della presidenza da parte del Pd “non voleva essere né una spartizione di poltrone né una mera questione di visibilità,ma solo uno strumento di controllo e garanzia, affinché chi siede sui banchi dell’opposizione possa svolgere al meglio le proprie funzioni”. “Purtroppo – aggiunge – risentimenti personali, vecchi rancori, spaccaature interne e spartizioni di poltrone hanno fatto il resto”.A oggi solo due commissioni su tre hanno eletto il proprio presidente.A guidare la seconda (Urbanistica) è stato eletto Antonio Bagnetti di Forza Italia, mentre per la terza commissione (Cultura e sociale) è stato eletto Gianluca Ridolfi di Bastia popolare. Ed è proprio quest’ultima,la commissione cultura, ad aver generato dissapori e contrasti tra la maggioranza, che ha offerto la presidenza alla minoranza, e il Pd che ha rifiutato l’offerta,giudicandola un “contentino” rispetto alla richiesta di guidare la prima commissione, già presieduta nella prima giunta Ansideri dal consigliere del Pd Mirco Casagrande. Richiesta su cui la maggioranza non intende cedere, alimentando il risentimento dell’opposizione.“Già dal primo consiglio comunale -sottolinea il consigliere piddino Casagrande – la maggioranza è apparsa divisa e in stato di lotte interne. Altro fatto grave è anche il mancato rispetto di accordi presi nelle conferenze dei capigruppi,dove si decide una cosa e in consiglio la maggioranza si esprime in maniera differente.In questi termini e con questi metodi ci rimane veramente difficile ragionare con questa maggioranza”.

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