Bastia

Presidente del consiglio cercasi

Parla il “papabile” Ciotti di Rifondazione comunista


BASTIA UMBRA – Sistemate, almeno per il momento tutte le tessere dell’intricato mosaico, frutto della crisi politica che si è trascinata per mesi, ora resta da svelare l’identità di chi ricoprirà il ruolo di presidente del consiglio comunale. La maggioranza, come si sa, ha fatto la sua proposta nei giorni scorsi al capogruppo di Rifondazione comunista Luigino Ciotti, nel tentativo magari di allargare e consolidare i consensi intorno a questa coalizione di centrosinistra che governa la città. Una giunta al cui interno ci sono ora due esponenti della Margherita – Nadia Cesaretti (vicesindaco con deleghe ai servizi sociali e sport) e Giorgio Antonini (urbanistica) – e il diessino Andrea Tabarrini (viabilità e commercio). La “patata bollente” dell’Urbanistica è ora nelle mani di Giorgio Antonini e dovrà dare una sua impronta. “Un compito sicuramente arduo ha detto Massimo Mantovani (FI) – ma che la città chiede a gran voce. Da troppo tempo va avanti una edilizia “allegra” a Bastia”. In materia urbanistica si deve insomma fare estrema chiarezza e è quanto chiede anche Luigino Ciotti che dichiara: “C’è la disponibilità dell’intera Rifondazione comunista ad assumere l’incarico della presidenza del consiglio, ma ciò non significa ingresso in maggioranza, anche perché se avessimo fatto questa scelta saremmo entrati in giunta, ottenendo un assessorato con labilità piena dei Ds o di altre forze della maggioranza.
Nella nostra autonomia di giudizio politico, anche al momento dei voti, riconosciamo che l’aver offerto la presidenza ad un rappresentante delle minoranze è un segno di apertura di questa amministrazione. Questa situazione – prosegue lo stesso Ciotti – non elimina certamente le differenze precedenti che hanno portato anche a candidati sindaci alternativi. E’ però un segnale interessante, anche se noi pensiamo che la crisi poteva essere un momento di ampio dibattito e confronto politico sull’insieme dei problemi della città, a cominciare dal modello di sviluppo e dalla sua visione urbanistica e non invece, come è stato, una semplice lotta per le poltrone, un braccio di ferro tra Margherita e Ds. Si capisce che l’urbanistica è per la coalizione una questione importante. Il desiderio che la sinistra sia unita – conclude Ciotti – non può far dimenticare i diversi modi di affrontare i problemi, a cominciare dall’urbanistica”.
Roldano Boccali

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