I quattro italiani e i due rumeni, specializzati in furti nei cantieri, fermati dopo un’inseguimento
di MATTEO BORRELLI
BASTIA – Sgominata dai carabinieri banda di sei ladri, quattro italiani e due rumeni, specializzati in furti nei cantieri edili.Le indagini sono iniziate a metà di dicembre, quando una pattuglia dell’Aliquota radiomobile del comando Compagnia di Assisi,comandati dal maggiore Marco Sivori, nota una Lancia Y con le portiere aperte ed i sedili abbassati lasciata in sosta nei pressi di una ditta di Bastia Umbra dove poco prima era scattato l’allarme.Da questo episodio sono iniziate le indagini dei carabinieri che, insospettiti, hanno cominciato a monitorare la macchina e i suoi occupanti.Ma a far scattare l’operazione dei Carabinieri, all’una circa di mercoledì notte, è la presenza della macchina sospetta nei pressi del cimitero di Maestrello, lungo la S.P. 170 di Perugia. Gli uomini in borghese notano il veicolo e due persone che viaggiano a bordo dello stesso. In un primo momento i militari pensano che i malviventi abbiano messo a segno un furto di rame dentro al cimitero. Ma lo scenario è decisamente diverso: i ladri hanno fatto sì razzia di rame, ma lo hanno asportato da una cava di inerti presente nel comune di Umbertide.E le macchine utilizzate dai malviventi sono tre, una adoperata per commettere il furto e due che si alternano facendo da staffetta alla prima.Alla vista dei militari e delle altre pattuglie dell’Arma allertate nel frattempo dalla Centrale operativa del Comando provinciale di Perugia, i malfattori in possesso della refurtiva, vistisi braccati,tentano la fuga. Ne nasce un inseguimento a sirene spiegate per le vie del centro abitato di San Marco, a Perugia, terminato quando ormai i conducenti del mezzo a bordo del quale c’erano anche dieci quintali di “oro rosso” vengono indotti a fermarsi dai militari.Gli altri due veicoli con a bordo i complici con funzioni di “apri pista” capiscono da subito che non è il caso di intraprendere la fuga e rendendosi conto di essere braccati escono dalle auto senza accennare la benché timida reazione.Gli occupanti della Lancia Y, sebbene abbiano arrestato la marcia, colpiscono con pugni e calci i militari che faticano non poco a dichiararli definitivamente in arresto.Le perquisizioni effettuate presso gli autoveicoli e le abitazioni in uso ai componenti della banda consentono di rinvenire e sequestrare attrezzi atti allo scasso,taglierini, guanti, passamontagna,torce elettriche, ricetrasmittenti ed un dispositivo artigianale che permetteva ai ladri di accertare se nei cavi di rame fosse presente la tensione o meno (ovvero il kit del “ladro perfetto”). Vengono inoltre setacciate palmo a palmo le abitazioni dei componenti del gruppo, domiciliati in prevalenza a Olmo, Perugia. I militari faticano a credere ciò che si presenta ai loro occhi:centinaia di attrezzi asportati dai cantieri edili di Perugia e provincia, utensili per l’edilizia, estintori, generatori di corrente e moltissimo altro materiale che i carabinieri della Compagnia di Assisi stanno ancora inventariando e sulla cui provenienza gli uomini dell’Arma stanno svolgendo i primi accertamenti.
Ma oltre a due furgoni carichi di refurtiva, gli uomini del Nucleo operativo radiomobile, in occasione di una perquisizione domiciliare rinvengono anche cinque grammi di cocaina, bilancini di precisione e quant’altro possa servire per confezionare lo stupefacente. Uno di loro, italiano,dovrà rispondere anche di detenzione ai fini di spaccio. Gravi le accuse: furto aggravato in concorso, ricettazione, porto abusivo di chiavi e grimaldelli e possesso di droga. I sei, tutti associati presso la casa circondariale di Capanne, saranno interrogati dal magistrato oggi e domani.