La Finanza entra in azione con il drone
C’E’ ANCHE LA PISCINA Secondo i giudici Bevilacqua non aveva redditi leciti per l’acquisto
di ERIKA PONTINI
PERUGIA –ETNIA ROM, PREGIUDICATO ma con tanto di villa con piscina a Bastia Umbra: Orlando Bevilacqua, 55 anni, originario di Perugia, dichiarava – negli anni scorsi – qualcosa come ventimila euro l’anno, ma ha potuto acquistare la dimora da 520 milioni delle vecchie lire, poi intestata al figlio maggiore. E ieri mattina nel corso di un blitz ripreso dalle telecamere
piazzate sul drone, i finanzieri del comando provinciale di Perugia coordinati dal colonnello Dario Solombrino hanno sottoposto a sequestro e contestuale confisca l’immobile di via Arno, ora affidato all’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. IL PROVVEDIMENTO è stato assunto dal tribunale del Riesame (Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione) in seguito alle indagini svolte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia (coordinata dal pm Giuseppe Petrazzini), che ha però rigettato la richiesta di sorveglianza speciale nei confronti di Bevilacqua stesso, difeso dagli avvocati Luca Maori e Delfo Berretti, ritenendo che l’ultimo reato commesso dal pregiudicato sia ormai datato nel tempo. I giudici – estensore Giuseppe Narducci – ritengono però che ci sia troppa sproporzione tra i redditi dichiarati, il patrimonio accumulato dal pregiudicato negli anni e l’acquisto dell’immobile. Troppo poco – scrivono nel provvedimento – per mantenere un nucleo familiare di quattro persone: «Anche a non voler adoperare integralmente gli indici Istat emerge con chiarezza
che le entrate lecite non erano in alcun modo idonee». Tantomeno perchè lui fosse «legittimamente in possesso», nel 2001, dei 200 milioni di lire per il preliminare di acquisto dell’abitazione, poi ristrutturata fino a trasformarla in una villa di lusso.
BEVILACQUA, molto conosciuto dalle forze di polizia, ha un passato ‘criminale’ fatto di truffe soprattutto nel campo delle auto, oltre che ricettazioni. Negli anni dell’acquisto della villa – emerge
dagli atti del tribunale – «sussistono gli elementi di prova per ritenere che Bevilacqua fu socialmente pericoloso». Di lì la ricostruzione minuziosa del profilo criminale e del patrimonio del rom svolta dagli investigatori della Finanza. In particolare, secondo la Procura, l’indagato avrebbe un’«acuta intelligenza criminale soprattutto nel traffico nazionale e internazionale di veicoli di illecita provenienza ed è stato spesso controllato alla guida di auto di grossa cilindrata e di lusso».
Il sospetto
IL SOSPETTO degli inquirenti è che il denaro impiegato per acquistare quantomeno la villa (il pm aveva chiesto la confisca anche di auto,società e conti correnti)venga dalla commissione
di reati: di lì l’applicazione del sequestro e la successiva confisca dell’abitazione prevista dal testo unico antimafia del decreto legislativo 2011.
I beni confiscati affidati all’Agenzia
«LA COMPLESSA attività portata avanti dalla Guardia di Finanza, in stretta collaborazione con la Questura – spiegano al comando provinciale delle Fiamme gialle – testimonia l’importanza
dell’aggressione ai patrimoni illeciti affidata alle Fiamme Gialle, che mira da un lato a disarticolare le capacità operative dei soggetti ‘socialmente pericolosi’ e dall’altro ad assicurare, attraverso il successivo utilizzo per fini pubblici dei beni confiscati, un parziale risarcimento dei danni prodotti alla collettività dalle azioni criminali». I beni infatti sono stati affidati all’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata.
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