Bastia

PRC: «Tutti i nodi vengono al pettine»

Amelia RossiDice il proverbio “ il tempo è galantuomo”, prima o poi ci restituisce quelle verità che, per diverse ragioni, non si volevano vedere. Ma questa non è certo una consolazione per chi negli anni ha sempre cercato di far emergere i problemi ed è stato spesso definito il partito del “No”, del “contro” rispetto ad un’idea di sviluppo economico che invece era condivisa dalla maggioranza della popolazione e degli operatori economici, compresi i commercianti. Alla recente dichiarazione del Presidente della Confcommercio ci sentiamo obbligati a rispondere, premettendo una totale disponibilità a confrontarci, ma ribadendo alcuni punti fondamentali. La crescita numerica, quantitativa, della città di Bastia ha prodotto ormai danni irreparabili, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita e con una cementificazione che ha stretto Bastia in una morsa di traffico che in alcune ore del giorno è simile a quella delle grandi città. Per anni lo sviluppo economico della città si è basato sul cosiddetto “mattone”, ma sapevamo e abbiamo sempre denunciato che si trattava di uno sviluppo a breve, senza radici profonde e che non avrebbe portato benessere se non nell’immediato. A questo si aggiunge un deficit dell’amministrazione comunale nel realizzare un piano strategico per la città di lungo termine. Su queste questioni siamo usciti dalla maggioranza di governo dieci anni fa, collocandoci all’opposizione e svolgendo con serietà il nostro ruolo. Purtroppo gli errori fatti dall’amministrazione vengono a galla in un momento di grave crisi economica generale, caratterizzato da un pesante calo dei consumi in tutti i settori del Paese. Questo andamento negativo non riguarda solamente il settore energetico o quello dell’abbigliamento, ma anche un settore primario quale quello alimentare. Per non parlare di quello degli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo. In questo quadro a fare le spese sono soprattutto i piccoli commercianti, soppiantati dalle grandi catene specializzate che hanno aperto ovunque. Secondo i dati diffusi da Confesercenti, per la prima volta dalla riforma del settore commerciale partita nel 1998, il bilancio tra le chiusure e le nuove aperture si annuncia marcatamente negativo. Come reagire? Il Partito della Rifondazione Comunista è pronto a discuterne insieme ai commercianti, ai cittadini, alle altre forze politiche e all’amministrazione comunale.


Amelia Rossi

Segreteria del Partito della Rifondazione Comunista di Bastia Umbra

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