Bastia

“Pozzi inquinati, nessun risarcimento ai cittadini”

Bastia L’assessore all’Ambiente Fratellini incalza il Pd per la proposta di indennizzo: “E’ una posizione strumentale”

di MASSIMILIANO CAMILLETTI

BASTIA UMBRA – E’ rimpallo di responsabilità tra maggioranza e opposizione sulla vicenda dei pozzi inquinati a San Lorenzo. Dopo che i controlli effettuati dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) hanno riscontrato in alcuni pozzi-campione la presenza di tetracloroetilene in misura superiore ai limiti di legge, il sindaco di Bastia, Stefano Ansideri, ha proposto l’allaccio all’acquedotto pubblico con una riduzione del 25% delle relative spese. Il Partito democratico ha prontamente giudicato riduttiva la soluzione proposta dal sindaco dell’allaccio all’acquedotto pubblico e ancor meno consistente la proposta di Umbra Acque di ridurre di un quarto le spese di allaccio ritenendo ben più considerevoli i danni che subiscono i residenti della zona.
La presa di posizione del Pd è apparsa superficiale e strumentale all’assessore all’Ambiente, Francesco Fratellini: “L’inquinamento dei pozzi – dice l’assessore – non può realizzarsi in pochi mesi ed è evidente che il problema persiste da molto tempo senza che nessuno si sia mai preoccupato di controllare l’acqua prelevata dai pozzi privati. Il vigente regolamento d’igiene prevede che i privati che utilizzano l’acqua dei propri pozzi per scopi alimentari hanno l’obbligo di effettuare le analisi almeno una volta all’anno. Quindi è in capo ai privati l’onere di controllare la potabilità dell’acqua del proprio pozzo. Coloro che accusano di leggerezza e di sottovalutazione chi governa oggi la città sono le stesse persone che per decenni hanno evitato di fare questi controlli. E’ davvero singolare – conclude l’assessore – che il Pd possa solo immaginare che il Comune possa risarcire danni causati da ignoti che saranno tali fino a che le forze dell’ordine già allertate non avranno individuato i responsabili dell’inquinamento”.

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