Eccellenza San Sisto-Bastia e la sfida tra bomber
BASTIA UMBRA Gianluca Porricelli amale sfide.L’ultima che ha scelto è quella di sempre: vincere. Stavolta, però, il bomber classe 1981 ci prova a Bastia, una delle piazze più importanti dell’Umbria.
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1) Gianluca Porricelli. Mi chiamano “bomber” ma non mi piace: una volta era un soprannome esclusivo, per pochissimi, adesso si dà a tutti, dal portiere fino ad arrivare al custode. E il
più delle volte perchè non ricordi il loro nome…
2) Bellissimo. Iniziai a 5 anni e non potevo perchè il limite per iscriversi era fissato a sei anni.Ma io impazzivo dalla voglia di giocare e, per farlo, cominciai i porta. Vedevo i compagni che segnavano ed erano felici,inveceio subivo valanghe di reti emi inc…: non ero protagonista! Allora, pochi giorni dopo, dissi al mister: “Io voglio fare i gol!”. E da lì è nato tutto.
3) Sfortunatamente nessuno altrimenti ora stavamo qui a parlare di una carriera completamente diversa.
4) Un gol al 90’ per chi veramente ama questo gioco non ha paragoni: non c’è nulla che possa farti fare altre scelte, nulla!
5) Tutte caz…. Tanto, oltre al fisico, conta la testa. Il difficile è non farsi attanagliare dalle paranoie il giorno prima.
6) Ancora non l’ho trovato, lo conosco troppo poco. Ad oggi, mi sento di dire che è una persona che fa star bene l’intero gruppo e soprattutto rispettoso di tutti, dal più giovane al più vecchio. Da parte mia, non posso far altro che ricambiare.
7) Non so perdere, un difetto che mi porto dietro da sempre. Il fatto di non saper riconoscere che ci sono giocatori migliori di te e squadre più forti della tua è una cosa che mi pesa, sono un
rosicone, lo ammetto. Però questo difetto mi aiuta anche perchè riesce a scavare in me, a tirarmi fuori tutto quello che ho.
8) Gli ultimi quattro centimetri della testa! Avevo un futuro delineato, almeno sentendo i pareri di chi mi viveva ogni giorno, gente che ora,magari, èin serieA.Parlo di Sannino, di altri allenatori, di Petrachi che era il mio direttore a Pisa…
9) L’unica cosa, forse, è quella dote innata di far sorridere chiunque abbia intorno e di metterlo sempre in situazioni piacevoli. E mi ritengo fortunato a possedere questa qualità.
10) Dirò semplicemente: “Quanta gioia mi hai regalato, calcio.E quanto mi hai fatto divertire?!”. Smettere è il mio incubo peggiore, mi attanaglia, perchè non mi rimane tanto ancora.
11) Per me la felicità non esiste, esiste invece la serenità, esiste lo star bene ed esiste la difficoltà. La felicità sono degli attimi durante la giornata che, se sei bravo, te li vivi al massimo e ti
sembra di aver tutto e di essere onnipotente.
12) E’ un animale. Vorrei tanto aver avuto la fame che vedevo nel suo gioco, nel suo sguardo e nel suo avventarsi sul pallone. Un giocatore che mi è sempre rimasto impresso e che, fortunatamente,
domenica per la prima volta avrò la possibilità di incontrare, di stringergli la mano e di potergli dire: “Anche tu mi hai insegnato qualcosa”.
13) Lo frego col gruppo, con un gruppo di ragazzi che sta crescendo e che si sta sacrificando tanto perchè sta capendo di essere in una grande piazza a giocarsi una cosa grandissima.
14) Scontato ma devo dirlo: noi andiamo a San Sisto per vincere e si vincerà sicuramente se il Bastia farà il Bastia.
15) Fai il bravo che domenica è caldo, è la prima e non conta niente.Non ti mettere a far la guerra, stai bonino e poi magari, quando il Bastia sta sul 3-0, ti scateni. Ciao bomberoneee!