SerieD
PROMOSSE
Pontevecchio: In Russia la rivoluzione l’hanno fatta i bolscevichi nell’ottobre del 1917, a Ponte San Giovanni invece passerà alla storia la rivoluzione di questo dicembre. Squadra rivoltata come un calzino e primo test superato senza macchia.
Voluntas Spoleto: Per fermare la squadra di Brevi servirebbe il muro di Berlino e chissà che non scardinerebbe pure quello. Attualmente la ricerca di una credibile alternativa al Sansepolcro passa anche attraverso la città del Festival dei Due Mondi.
Bastia: Sedivec se ne può stare tranquillo e beato in panchina, per ora. Almeno fin tanto che Scarfone avrà un Invernizzi così in forma, il contributo dell’ex Grifone non è una necessità impellente.
RIMANDATE
Casacastalda: Il gol di Gramaccia è un velo di trucco buono per nascondere qualche ruga e un po’ di occhiaie. Fino a pochi giorni fa ha lottato su due fronti, Coppa e campionato, è normale che paghi la fatica.
Deruta: Il Pierantonio è un giudice benevolo, per sua fortuna. Lo fa salire sul patibolo, ma anziché comandare l’esecuzione, firma la grazia. I biancazzurri salvano così la pelle e pure il secondo posto.
Sporting Terni: Più che due squadre, i ternani e il Casacastalda parevano due alci di montagna che si prendevano a cornate. Prima una lunga fase di studio, poi un paio di colpi a testa ben assestati e lo scontro finisce in pari.
BOCCIATE
Pierantonio: In gergo tennistico si potrebbe dire che sul 2-0 a Deruta gli è venuto il «braccino». Non è Federer né Nadal, ha buttato via più di un match-point e ha finito col lasciare al «Comunale» due punti che gridano vendetta.
Castel Rigone: Più che capo-classifica per ora è giusto un capo-stazione. Lascia passare un treno dietro l’altro senza salire mai a bordo, chissà questo suo percorso altalenante dove lo potrà portare.
Todi: E’ una squadra «in divenire», sospesa tra ciò che era e ciò che forse sarà. Al momento però non è né carne né pesce; un ibrido del genere, in una gabbia piena di leoni, è inesorabilmente destinato a soccombere.
Trestina: Il capitombolo di Spoleto nasce da lontano, dalle squalifiche rimediate da Nicola e Alessio Ceccagnoli contro il Fiesolecaldine e da Goretti e Morvidoni a Sansepolcro. Eredità troppo scomoda.
Luca Vagnetti

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