Bastia

Polemiche roventi sull’autoparco

Continua il botta e risposta tra maggioranza e opposizione

BASTIA UMBRA – Continua lo scambio di opinioni tra Partito Democratico e Popolo delle Libertà sulla collocazione dell’autoparco nella zona industriale del capoluogo. Nonostante sia stata già approvata dalla massima assise la pratica con la maggioranza di centrodestra ha proposto lo spostamento dell’autoparco dall’ area che era stata individuata dall’ex governo di centrosinistra a una zona pensata da destinare a verde pubblico e servizi sportivi, Erigo Pecci, consigliere comunale piddino, e Filippo Longetti, coordinatore comunale del Pdl, ribadiscono di mantenere posizioni distanti sull’argomento. “Pur convinti dell’onestà intellettuale e politica di Longetti, dobbiamo rilevare alcune sostanziali inesattezze del suo intervento in merito alla delibera di variante del Prg – sostiene il consigliere Pecci – specie quando afferma che si tratta di una mera traslazione delle destinazioni urbanistiche, in maniera che il verde, da un punto, possa essere realizzato nell’altro. Tutto ciò contrasta già con le stesse affermazioni del coordinatore del Pdl, quando afferma che il lotto dove andrà a insediarsi il nuovo verde è compromesso da un traliccio della media tensione. Nell’esporre le motivazioni a tale decisione, la maggioranza bastiola adduce le problematiche tecniche che avrebbero i camion con la vicinanza a un elettrodotto. Invitiamo la giunta Ansideri, del quale il collega Longetti comprendiamo debba sostenere la scellerata decisione, a fare un sondaggio presso alcune officine di Bastia Umbra, come abbiamo fatto noi del Pd, per scoprire che i nuovi sistemi di gestione integrata con codifica Can-Bus risolvono, se mai ce ne fosse bisogno, il problema delle interferenze elettromagnetiche, trasformando i tradizionali sistemi di trasmissione da analogici a digitali. Per le persone, invece, l’esposizione ai campi magnetici rimane un grave rischio per la salute. Aggiungiamo che la variante al Prg stravolge l’originale pianificazione del Pip, dove si è cercato l’equilibrio tra insediamenti industriali e verde per ridurre al minimo lo sfruttamento del territorio”.

Pdf: Corriere-2010-03-14-pag27

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