Bastia

Più poltrone da dividere più ragioni per bisticciare

BRACCIO DA MONTONE
Roma il governo traballa: minacce di appoggio esterno, ministeri smembrati e distribuiti a pezzi, quando non si arriva agli insulti veri e propri. Dipende dalla sconfitta elettorale, sostengono i più. D’altro canto – succede anche nelle migliori famiglie – se le cose non vanno bene si finisce anche per bisticciare. Il vecchio Flaiano sentenziava ironico in questi casi: “L’insuccesso gli dette alla testa”. E va bene, Braccio capisce: chi perde paga pegno. ‘ In Umbria, però, la maggioranza di centrosinistra si scontra dopo una vittoria di proporzioni ampie. E ha cominciato a farlo pubblicamente nella seconda città, Terni, proprio lì dove più alta è stata la percentuale di consensi per il sindaco Raffaelli. Quel settanta per cento e passa di voti sembrava proteggerlo da tutto. E invece no, nemmeno per sogno. Appena si è arrivati a dividere le poltrone, sotto con le risse. Rifondazione sbandiera i suoi risultati elettorali e ha gioco facile a dimostrare che l’asse politico a Terni, come altrove, si è spostato a sinistra, e quindi passa all’incasso: un posto in più da una parte, una delega aggiuntiva dall’altra. Più voti prendi, più c’è da spartire e, quindi, più c’è da litigare: è questa la nuova equazione umbra. Previo mettersi d’accordo in un battibaleno appena si trova lo strapuntino giusto (anche su questo Terni insegna).
E la Margherita? Guai a(i) Vinti.

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