Bastia

Pip, «Progress» fa scattare il ricorso al Tar

  BASTIA UMBRA LA DECISIONE DOPO LA PROCEDURA NEGOZIATA  
 

— BASTIA —
CINQUE ANNI sono trascorsi dall’adozione della prima delibera sul Pip (piano di investimenti produttivi) a Ospedalicchio per tornare, oggi, al punto di partenza. L’amministrazione comunale del sindaco Lombardi nel frattempo ha fatto di tutto per evitare il Pip, la procedura di concorso pubblico per l’assegnazione dei lotti nella nuova area industriale, ma alla fine si è dovuta arrendere. Il Consiglio comunale, lo scorso luglio, ha adottato una variante al Prg per l’area di circa 13 ettari da destinare ad insediamenti produttivi. La decisione è arrivata dopo che la cosiddetta ‘procedura negoziata’, che avrebbe richiesto la totale adesione dei proprietari dell’area in questione, ha invece registrato il 70% di adesioni. La Progress, società di servizi sorta all’interno della Cna per favorire la creazione della nuova area industriale, ha presentato ricorso al Tar contro il Comune. Il sito individuato per i nuovi insediamenti è un’area agricola compromessa, secondo il Prg, e quindi da sottoporre a variante. Ora la Progress, che nel 2003 aveva stipulato atti di compromesso con i proprietari dell’area da trasformare in industriale, ha impugnato la delibera del Comune, ritenendo che questa decisione avrebbe leso il diritto ad andare avanti con la ‘procedura negoziata’. Un ostacolo per la giunta comunale che ha deciso di costituirsi in giudizio contro la Progress. «Un atto dovuto – lo definisce l’assessore comunale Andrea Tabarrini – perché è fallita la ‘procedura negoziata’ che per andare avanti avrebbe dovuto ottenere il cento per cento di adesioni». C’è il rischio che il ricorso al Tar allunghi ancora i tempi del Pip, già lunghissimi? «Non proprio. Già domani, alla ripresa dell’attività lavorativa – spiega Tabarrini – chiederò la convocazione della commissione urbanistica per preparare il regolamento e definire il bando per il lancio del Pip». C’è anche il ricorso di un’azienda che si ritiene danneggiata dall’inclusione nell’area Pip, che impedirebbe il ricorso alla procedura veloce del Suap (sportello per le attività produttive). «Non potevamo fare diversamente — conclude l’assessore — tuttavia faremo di tutto per agevolare le legittime aspirazioni di questa azienda che opera in loco».
m.s.
 

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