L’atto arriva oggi in consiglio
BASTIA UMBRA Seduta del consiglio comunale stasera alle 18 a Bastia Umbra; tra i punti all’ordine del giorno, l’approvazione di un piano attuativo di iniziativa mista nella zona di ristrutturazione “R6 Piazza del Mercato”, di cui viene chiesto il rinvio dal capogruppo del Pd Pasquale Borgarelli,a nome del gruppo dei democratici. Questo “viste le molte questioni sollevate e rimaste aperte nella riunione della commissione Urbanistica di venerdì scorso riguardante il piano di iniziativa pubblica e privata, visti i tempi ristretti fra la disponibilità della documentazione e il consiglio comunale del 22 dicembre (oggi ndr)”. Sul punto interviene anche Simona Carosati di “Bastia Per te”: “Un’amministrazione deve tutelare l’interesse del pubblico senza nuocere al privato ma ci sembra che, in questo caso, l’interesse collettivo non venga opportunamente garantito anche in considerazione del fatto che, nella bozza di convenzione urbanistica non sono previste fideiussioni a garanzia della ‘realizzazione delle opere pubbliche, di proprietà comunale, volte alla riqualificazione dell’area’, ma si ritiene sufficiente considerare la realizzazione di dette opere condizione obbligatoria al rilascio dei titoli edilizi e/o al rilascio dell’agibilità di edifici di interesse privato. Nella bozza di convenzione non sono inoltre previste penali per l’eventuale mancato rispetto del cronoprogramma dei lavori. Crediamo si debba agevolare il lavoro,ma questo non significa che debba avvenire senza garantire al meglio la parte pubblica patrimonio di tutti”.
Finalmente un’opposizione che esercita appieno le sue funzioni, i motivi sono validi e concreti, data la poca chiarezza che ruota intorno al progetto. Comunque resta il fatto che Bastia di costruzioni superflue ne è piena e farne delle altre, andando ad intaccare quello che potrebbe essere e restare suolo pubblico, mi sembra fuori luogo.
Infatti, allora lasciamo come è adesso un covo di sorci all’entrata della città.Poi mi devi spiegare dove è la poca chiarezza?
I sorci si eliminano ripulendo o rifacendo l’ex mattatoio, per il resto restano forti dubbi. Per la chiarezza, basta questa detta dalla Carosati: “Un’amministrazione deve tutelare l’interesse del pubblico senza nuocere al privato ma ci sembra che, in questo caso, l’interesse collettivo non venga opportunamente garantito anche in considerazione del fatto che, nella bozza di convenzione urbanistica non sono previste fideiussioni a garanzia della ‘realizzazione delle opere pubbliche, di proprietà comunale, volte alla riqualificazione dell’area’, ma si ritiene sufficiente considerare la realizzazione di dette opere condizione obbligatoria al rilascio dei titoli edilizi e/o al rilascio dell’agibilità di edifici di interesse privato. Nella bozza di convenzione non sono inoltre previste penali per l’eventuale mancato rispetto del cronoprogramma dei lavori. Crediamo si debba agevolare il lavoro,ma questo non significa che debba avvenire senza garantire al meglio la parte pubblica patrimonio di tutti”.
Sono 40 anni che il mattatoio sta in quello stato 40, di cosa vogliamo parlare.
Tutte chiacchere, il compito del Comune è approvare i piani salvaguardando l’interesse pubblico, la garanzia per il cittadino è che prima di iniziare a costruire devono realizzare le opere pubbliche, non serve nessuna fidejussione ulteriore. In un piano attuativo il cronoprogramma non esiste, allora mi chiedo o non hanno capito nulla o fanno apposta.
La stessa cosa via Firenze se l’attuatore non parte, non parte nemmeno il sottopasso, ma l’amministrazione più che approvare cosa poteva fare?.
Magari più avanti potrà sollecitare.
Garantire la parte pubblica patrimonio di tutti, certo quello che non è mai stato fatto in 40 anni.