Obiezioni trasversali dal centrodestra e dalla Confesercenti 
di ADRIANO CIOCI



BASTIA – Non riscuote particolare entusiasmo il Piano attuativo del centro storico. L’assessore all’urbanistica, Monia Giacanella, difende il progetto basato su una normativa-quadro che detta le regole di carattere tecnico, urbanistico ed edilizio, individuando quattro aree all’interno del nucleo antico o nella prossimità. Il piano verrà portato in discussione in Consiglio comunale già dalle prossime settimane.
A promettere battaglia è Forza Italia. «Il centro storico – avverte Francesco Fratellini, portavoce azzurro – deve rappresentare la memoria di una città ed ogni fabbricato è testimone di un periodo importante che ha condizionato e caratterizzato nel tempo lo sviluppo. Ritengo che interventi di ristrutturazione non debbano compromettere tali caratteristiche e tendere al recupero e al consolidamento e, dove è possibile, all’abbattimento delle barriere architettoniche. Quindi aumentare le volumetrie dove gli spazi risultano già compromessi da anni di scarsa attenzione alla vivibilità, rappresenta il colpo di grazia».
Anche il coordinatore comunale, Antonio Bagnetti, è critico sul fronte della viabilità: «Questo è un elemento trascurato dal piano. I parcheggi e l’accessibilità pedonale, la qualificazione e la differenziazione dei percorsi, sono criteri necessari per una valorizzazione del centro storico».
Ma le critiche si estendono anche all’introduzione, nel piano, del cosiddetto mercato del recupero dei materiali delle demolizioni, da far gestire ad associazione no-profit, quando la norma specifica che l’attività deve essere condotta da imprese autorizzate.
Infine un monito giunge dalla Confesercenti di Assisi-Bastia, il presidente Antonio Serlupini avverte: «Il centro storico rappresenta una potenzialità da valorizzare al massimo per evitare l’omologazione del commercio al traino della grande distribuzione. Una valutazione che è tanto più vera a Bastia, la cui parte “vecchia” ha sicuramente caratteristiche da mettere a frutto. Si tratta, ora, di procedere con oculatezza, stimolando la partecipazione dei commercianti e del resto della cittadinanza».
 

Pubblicato su “Il Messaggero” del 30/12/2003

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