Preoccupata la Cgil che teme la chiusura di uno dei due stabilimenti


Ieri presentato il nuovo logo


Flavia Pagliochini
Assisi


E’ fusione tra le due maggiori aziende mangimistiche umbre Petrini e Mignini. Si è infatti conclusa con l’integrazione definitiva, la seconda fase di un processo avviato tre anni fa con l’acquisizione del gruppo “Petrini 1822” da parte della Mignini Spa, e le due aziende hanno scelto la Sala della Conciliazione del Comune di Assisi per presenta re il nuovo logo e spiegare perché della scelta. “Le due aziende – ha spiegato Marino Mignini – hanno fisionomie identiche, e la fusione è stata necessaria per creare un’im presa che, unendo le rispet• tive forze, sia capace di af frontare grandi sfide”. Con corda il sindaco di Bastia Francesco Lombardi, secon. do cui “con questo passaggio si chiude un cerchio che fa onore all’imprenditoria umbra, perché significa che i nostro territorio è in grado di valorizzare le sue eccellenze. È però importante, ha aggiunto il sindaco, che queste processo avvenga con il massimo coinvolgimento possibile, perché fermo restando la tutela dell’azienda, il radicamento sul territorio è un valore aggiunto. Il gruppo Mignini ha fatto un grande atto di coraggio e lungimiranza, salvaguardando un marchio identificativo del territorio e creando al contempo una forza importante nel panorama umbro e internazionale”. Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, ha invece regalato agli esponenti delle due aziende un libro “che racconta le storie di imprese cresciute guardando al futuro ma che hanno conservate lo stile e le tradizioni di una grande famiglia. Queste spero per la nuova azienda, che guardi al futuro tenendo conto del passato, con l’impegno, da parte dei Comuni di Assisi e Bastia, di continuare assieme nello sviluppo”. La fusione tra le due aziende preoccupa però i sindacati di categoria: “L’azienda – scrive in una nota la Cgil – ha informato le organizzazioni sindacali della volontà di procedere ad una riorganizzazione nazionale de] gruppo, determinata da un mercato sempre più competitivo, da un inaspettato E significativo incremento del costo delle materie prime, E da una contrazione dei consumi rilevante. I sindacati di categoria e il coordinamento nazionale Mignini-Petrini, preso atto della volontà aziendale, esprimono forte preoccupazione per quanto prospettato. Nelle assemblee umbre tenutesi lunedì nei due stabilimenti di Petrignano e Bastia, i lavoratori hanno condiviso queste preoccupazioni ed hanno dato mandato alle segreterie regionali di avviare un percorso preventivo per scongiurare
eventuali esuberi di personale. Un progetto di integrazione di questa portata comporterà infatti il mantenimento di un unico stabilimento dei due attualmente operanti in Umbria. Ma questo non deve portare ad alcuna perdita occupazionale: per questo, i sindacati richiederanno nelle prossime settimane una serie di incontri, per incidere preventivamente sulle scelte aziendali.
Il primo incontro sarà con le segreterie sindacali nazionali, per elaborare una strategia di gruppo e successivamente con le istituzioni regionali, che in passato sono state attivamente impegnate nel processo di acquisizione di Petrini da parte di Mignini”.

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