Bastia Umbra, la ragazza aveva postato su Facebook le foto del proprio volto tumefatto. Applicato il braccialetto elettronico

MINACCE DI MORTE Le avrebbe detto: «Le vedi? Queste sono le buche dove ti sotterro»

CONTINUE VIOLENZE L’uomo non voleva che lei uscisse con amiche o colleghi Una gelosia ossessiva

PERUGIA È finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per lesioni, atti persecutori, maltrattamenti, violenza sessuale e sequestro di persona Daniele Polzoni, il 30enne di Bastia che avrebbe pestato la sua ragazza 22enne che si era rifiutata di sottoporsi all’ennesina angheria, anche sessuale. Il 3 dicembre la giovane aveva denunciato le violenze ai carabinieri e aveva postato su Facebook il suo volto gonfio dalle percosse: «Mi ha ridotta così, divertendosi». Il giovane avrebbe agito spesso sotto l’effetto di alcol o droga. La minacciava, ingenerandole anche timore per la sua incolumità. Da marzo l’atteggiamento si era fatto più violento: pretendeva la password dei social network, non voleva che uscisse con le amiche e minacciava pure i colleghi di lavoro tanto che la ragazza fu costretta a lasciare il lavoro. Fino all’incubo del 3 dicembre quando dopo aver preteso un rapporto e averla picchiate la minacciò di morte: «Le vedi? Queste sono le buche dove ti sotterro». È stato il gip Valerio D’Andria, su richiesta del pm Carmen D’Onofrio, all’esito degli accertamenti svolti dai carabinieri della stazione di Valfabbrica e della compagnia di Assisi – diretta dal tenente colonnello Marco Vetrulli – a emettere l’ordinanza di custodia cautelare, eseguita ieri dai militari. «Il complesso delle dichiarazioni della ragazza e i diversi riscontri sono caratterizzate da non comune precisione e coerenza delinea un quadro indiziario estremamente affidabile in questa fase in ordine alle continue prevaricazione dell’indagato nei confronti della donna con offese, minacce verbali e soprattutto con aggressioni fisiche e alla sfera sessuale», scrive il giudice. L’episodio era avvenuto venerdì scorso tra Valfabbrica e la strada per Gubbio dove, inizialmente, era stato un automobilista a chiamare il 112 denunciando di aver visto una ragazza presa a schiaffi in mezzo alla strada. Ma la pattuglia, una volta arrivata, non aveva trovato nessuno. Poco più tardi una donna aveva nuovamente chiamato la centrale operativa raccontando di aver aiutato una giovane pestata dal fidanzato. I carabinieri avevano quindi raggiunto l’abitazione dove si era rifugiata la ragazza e l’avevano portata in ospedale. Le immagini del volto tumefatto raccontano finite in rete avevano creato sconcerto e indignazione. Polzoni, già condannato per essersi avventato contro un coetaneo in un bar, prendendogli l’orecchio a morsi – è stato trovato all’interno della sua abitazione e portato in caserma, identificato e poi rilasciato. Fino a ieri quando è stato arrestato. Sentita in procura la 22enne ha raccontato delle botte, di precedenti maltrattamenti e di un rapporto sessuale non consenziente. «È stato un gesto vergognoso che non offende solo una ragazza, ma un’intera comunità» erano state le parole del sindaco di Bastia Umbra Paola Lungarotti. Erika Pontin

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