Bastia

Per sfangare 30 anni propongono il risarcimento

Omicidio Masciolini I quattro accusati in Appello hanno ottenuto un differimento


Elio Clero Bertoldi


PERUGIA – Tre di loro hanno avuto condanne di 30 anni di reclusione, il quarto di 6 anni. Ieri mattina in corte d’assise d’appello (presidente Salvatore Emanuele Medoro, a latere Silvio Magrini Alunno) gli imputati hanno chiesto e ottenuto un rinvio del processo per tentare la strada del risarcimento del danno e così poter chiedere le attenuanti generiche. Se questo aspetto, squisitamente tecnico, venisse accolto, le pene si abbasserebbero di molto, fino, forse a dimezzarsi. La corte d’assise ha accolto la richiesta ed ha rinviato il processo agli inizi di marzo. Ora i difensori degli imputati presenteranno un’offerta reale alla famiglia della vittima (che non si è costituita parte civile). L’udienza si è tenuta ieri mattina nell’aula “Giampaolo Goretti”. Dei quattro imputati solo due erano presenti: Tomas Poropat e Francesco Rosa; il terzo, Bruno Albini, che è agli arresti domiciliari ha preferito non presentarsi, così come Antonio Scozzafava, che è detenuto, ma che ha avuto la pena più lieve (6 anni: era rimasto fuori dell’abitazione, quella terribile notte).
Il caso è quello dell’omicidio di Luigi Masciolini di Ospedalicchio di Bastia Umbra, massacrato di botte da una banda di nomadi che ritenevano di trovare, nell’abitazione, un piccolo “tesoro” (avevano raccolto delle confidenze che in realtà era del tutto campate in aria), che l’agricoltore avrebbe tenuto in casa dopo aver venduto un terreno di sua proprietà.
In primo grado gli imputati erano stati riconosciuti colpevoli e condannati a trenta anni di reclusione; il solo Scozzafava, per la sua partecipazione marginale, aveva ottenuto una condanna soft: 6 anni.
Adesso il difensore di quest’ultimo Vincenzo Rossi, una volta risarcito il danno, chiederà il patteggiamento 4 anni e 6 mesi (ha già concordato di massima la richiesta con il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola). Gli altri sperano di poter scendere fino ai 16-18 anni (anche grazie alla concessione dell’indulto). Gli imputati sono difesi dagli avvocati Paccoi, Egidi, Piras, Daidone, Bruzzese, Di Rocco. Masciolini venne ucciso tre anni fa. Nella sua camera da letto. Dove dormiva insieme alla moglie. I malviventi vennero scoperti grazie ad una attività di indagine dei carabinieri molto incisiva (coordinati dal pm Manuela Comodi) e alle confidenze, intercettate, di due congiunti durante un colloquio in carcere, poi sfociate in una forma di collaborazione. L’omicidio Masciolini è stato uno degli episodi più brutali avvenuti negli ultimi anni. Anche per la gratuità della violenza. In casa i malviventi trovarono due anziani sposi, sorpresi a dormire ed impossibiliti a fare qualsiasi opposizione o resistenza. L’averli picchiati a sangue, legati come salami e abbandonati al loro destino, è stata, oggettivamente, una crudeltà davvero enorme.
I malviventi sono ristretti nel carcere di Perugia dal giorno del loro arresto.

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