BASTIA UMBRA IL PRESIDENTE LUPATTELLI
BASTIA UMBRA –LA FIERA di San Michele di domenica scorsa, la più antica di Bastia, ha incontrato il favore di una bella giornata, calde temperature e sole, che hanno richiamato numerosi visitatori. Condizioni eccellenti per un successo in apparenza scontato, ma che oggi non garantisce risultati certi, almeno per gli affari.
«E’ LA conferma di una situazione ormai consolidata sia per il commercio fisso che per quello ambulante – rileva con amarezza Sauro Lupatelli (nella foto), presidente Confcommercio e del consorzio che organizza l’evento –.» Perché non si riesce a ripartire neanche a Bastia, ritenuta da tutti un’ottima piazza per il commercio? «La crisi fa sentire i suoi effetti e – sostiene Lupattelli – nonostante come Confcommercio avessimo previsto i rischi con largo anticipo in un convegno del 2009, i risultati di oggi sono più negativi del previsto. Le ragioni di tale situazione sono molteplici e nel nostro caso avendo atteso senza fare quanto necessario, ora rischiamo che la situazione precipiti con negozi che chiudono e con la clientela sempre più scarsa. Rischiamo di non essere pronti a ripartire».
QUI come altrove, la crisi è pesante. «In realtà, la crisi del commercio da noi è stata accompagnata da abbassamento della qualità media della merce – osserva il presidente della Confcommercio – e quindi per avere un’inversione di tendenza e tornare a crescere non basta l’azione di singoli commercianti e neanche di investimenti pubblici, se queste azioni non vengono combinate con un piano sinergico da concordare».
m.s.
«E’ LA conferma di una situazione ormai consolidata sia per il commercio fisso che per quello ambulante – rileva con amarezza Sauro Lupatelli (nella foto), presidente Confcommercio e del consorzio che organizza l’evento –.» Perché non si riesce a ripartire neanche a Bastia, ritenuta da tutti un’ottima piazza per il commercio? «La crisi fa sentire i suoi effetti e – sostiene Lupattelli – nonostante come Confcommercio avessimo previsto i rischi con largo anticipo in un convegno del 2009, i risultati di oggi sono più negativi del previsto. Le ragioni di tale situazione sono molteplici e nel nostro caso avendo atteso senza fare quanto necessario, ora rischiamo che la situazione precipiti con negozi che chiudono e con la clientela sempre più scarsa. Rischiamo di non essere pronti a ripartire».
QUI come altrove, la crisi è pesante. «In realtà, la crisi del commercio da noi è stata accompagnata da abbassamento della qualità media della merce – osserva il presidente della Confcommercio – e quindi per avere un’inversione di tendenza e tornare a crescere non basta l’azione di singoli commercianti e neanche di investimenti pubblici, se queste azioni non vengono combinate con un piano sinergico da concordare».
m.s.
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