Bastia

Per il Chiascio c’è stata mobilitazione

Ascani respinge le accuse e chiama in causa la Regione


BASTIA UMBRA (a.g.) – Cristofani e consiglieri provinciali sordi e ciechi agli appelli dell’Ascani; gli Amici dei Chiascio rispondono alle segnalazioni responsabili del cittadino David. Allarmismo da gran caldo in materia di Chiascio? Neanche per sogno; “Il cittadino David ha pienamente ragione, tranne che su una questione: del problema ci interessiamo con passione da sempre” fanno sapere dall’associazione di volontariato “Amici del Chiascio”. La notizia non è certo consolante per gli amanti della natura, ma va a supporto delle dichiarazioni con cui David descriveva uno scenario desolante, in cui pesci morti e pozze d’acqua stagnante la facevano da padrone. “Desidero confortare il cittadino David” dichiara Maria Rita Ascani, presidente dell’associazione Amici del Chiascio “perché non si senta solo nell’aver costatato le condizioni nelle quali si trova il fiume. Il gruppo di cui sono coordinatrice si è interessato della situazione già da metà giugno, contattando sia l’assessore provinciale Cristofani, che alcuni consiglieri per denunciare la crisi idrica e i preoccupanti responsi delle analisi che hanno riportato i test ai quali abbiamo sottoposto l’acqua del fiume Chiascio. Il risultato dei nostri appelli è stato deludente”. Ma, successivamente ricontattato, l’assessore Cristofani si era dichiarato tagliato fuori dal problema dopo aver fatto emettere l’ordinanza che impone il divieto di attingimento dalle acque del Chiascio, fino al punto in cui questo incontra il Topino. “Ora il problema però rimane, almeno a livello pratico” commenta l’Ascani “dal momento che nessuno controlla che la legge venga rispettata. Mi domando dove sia la Regione in questo periodo di crisi idrica, ma non essendoci prossimi appuntamenti elettorali, temo che dovremo aspettare di sentir ripetere le solite promesse, come sempre accade, per sei mesi ogni cinque anni”.

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