Fiere Al via ilprossimo 25 marzo
BASTIA – Agriumbria 2011 (25-26-27 marzo – Bastia Umbra) apre il quartiere fieristico con il “tutto esaurito” degli spazi espositivi, a conferma che la manifestazione umbra ha consolidato nel tempo un ruolo di notevole interesse per gli operatori economici che ritengono questo appuntamento primaverile una opportunità per valutare il quadro generale del livello di selezione e di miglioramento della zootecnia e dell’elevata evoluzione raggiunta nei mezzi tecnici per l’agricoltura e nell’impiantistica agro-alimentare. Una mostra mercato nazionale che propone varie soluzioni tecnico – impiantistiche che consentono – sottolinea il Presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari – di realizzare moduli di filiera corta o lunga a seconda delle diverse dimensioni produttive, tenendo nella dovuta considerazione che la vasta diversificazione colturale che caratterizza l’agricoltura del Centro Sud d’Italia richiede modelli di organizzazione economica in grado di rendere fattibili progetti nelle diverse realtà territoriali. Nella prima giornata il calendario prevede la conferenza internazionale (ore 9,30 Sala Maschiella) organizzata dal Centro di Istruzione Professionale Agricola in collaborazione con la Cia dell’Umbria e con l’Associazione Giovani Imprenditori Agricoli sul tema: “Quale futuro per l’agricoltura europea dopo il2013?”. Sempre nella mattinata di venerdì 25, alle ore 9,30 presso la Sala Europa avrà luogo il convegno organizzato dall’Enama in collaborazione con la Regione: “Il controllo funzionale delle macchine irroratrici: stato dell’arte e prospettive”. Nel pomeriggio, alle ore 15 il 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, organizza un seminario sulla “Biodiversità in Umbria” . In contemporanea (ore 15) la Coldiretti Umbria organizza il convegno “Dall’agricoltura l’energia per gli enti locali”. Sempre alle ore 15, nella Sala A il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) illustra il progetto Remai che riguarda le “Tecnologie alimentari per la riduzione dell’impatto ambientale da azoto negli allevamenti intensivi italiani.
Corriere_p09_17032011