Bastia

Pecci: Stop al biogas a Costano grazie alla Regione

In questi mesi si è molto dibattuto circa la questione delle “centrali a biomasse” assistendo, su detto problema, a diverse prese di posizione da parte di numerosi soggetti.
Se da una parte i cittadini, attraverso il comitato civico sorto nella frazione di Costano, hanno legittimamente portato avanti le loro istanze con coerenza, capacità e tenacia, dall’altra i partiti politici e l’amministrazione Ansideri, si sono spesso distinti per atteggiamenti molto contraddittori.

Il gruppo consiliare del “Partito Democratico” di Bastia, sin da subito, ha assunto una posizione critica nei confronti dell’intervento ritenendolo non idoneo per motivi ambientali, paesaggistici, etici e nutrendo anche i seri dubbi sulla sua efficacia produttiva come energia rinnovabile.
Nei riguardi del progetto, l’amministrazione comunale è passata da una prima valutazione molto favorevole, creando evidente imbarazzo in alcuni elementi della maggioranza, all’utilizzo, come via di fuga dall’empasse in cui si era infilata, della modifica regionale al “regolamento” d’attuazione che di fatto impediva la costruzione di queste centrali se distanti meno di 500 mt. da casali di interesse storico e di fatto interessanti, se riferiti alla nostra recente storia agricola. Nel nostro comune questa tipologia è stata oggetto di tutela da un censimento voluto ed approvato dalla precedente amministrazione Lombardi.

Il sindaco Ansideri ha poi provato a trincerarsi dietro una non credibile impossibilità di intervento dei comuni nella normativa regionale, sottacendo però che tutte le amministrazioni locali dell’Umbria avevano a disposizione 60gg., dalla data di approvazione del “regolamento” d’attuazione regionale, per proporre osservazioni, vincoli e/o addirittura dinieghi a tutela del proprio territorio. Moltissimi sindaci hanno colto questa opportunità, l’amministrazione Ansideri invece è rimasta del tutto indifferente non proponendo alcuna osservazione presso la Regione. Singolare è stata inoltre la coincidenza dello scadere dei termini per proporre osservazioni con la presentazione della domanda da parte della ditta proponente.

A seguito di forti pressioni da parte delle associazioni di categoria, vedi quella degli agricoltori umbri, dell’Anci Umbria e di alcune importanti realtà locali, la giunta regionale dell’ Umbria ha rivalutato il “regolamento” d’attuazione con la sola finalità di evitare la non realizzabilità di detti insediamenti nel territorio regionale e quindi compromettere l’efficacia del “piano energetico” permettendo, dove ci sia compatibilità e sostenibilità, le realizzazioni di “centrali a biomasse”, offrendo così prospettive di sviluppo in alcune realtà dove le colture, come ad esempio il tabacco, sono oggi in grande e particolare difficoltà.

Non si comprendono gli strali lanciati da alcuni politici ed ex amministratori nei confronti della Giunta Regionale dell’Umbria la quale, prima di approvare un “regolamento” d’attuazione che si armonizzasse con il territorio, ha lasciato spazio discrezionale a tutela del rispettivo territorio a tutti i comuni, i quali potevano (e ribadisco, in molti lo hanno fatto) intervenire per dire la propria e solo successivamente ha ascoltato le istanze di associazioni e cittadini, evitando che fosse il becero populismo politico a governare una questione così seria. Occorre sottolineare infatti che per sopperire alle carenze molto particolari della realtà amministrativa di Bastia, immobile nella protezione del proprio il territorio, l’istituzione regionale stessa è dovuta intervenire, presso l’imprenditore, affinchè l’intervento programmato nel nostro comune venisse riconsiderato, portando oggi al ritiro di tale ipotesi.

Sarebbe quindi importante che si ponga l’attenzione su ciò che l’amministrazione Ansideri ha fatto, o meglio su ciò che non ha fatto anziché cercare improbabili esposizioni mediatiche.

Erigo Pecci
Consigliere Comune di Bastia Umbra

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