Il candidato del centrosinistra vince con 4.837 voti, 219 in più del primo turno “Inizia un percorso lunghissimo: ci hanno visto arrivare, ma non sono riusciti a fermarci”

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Avanti dall’inizio alla fine con una forbice tra i due e i trecento voti, Erigo Pecci vince al ballottaggio con il 51,19 %, con 4.837 residenti che lo hanno scelto. Lo sfidante del centrosinistra, sostenuto dal campo largo, è riuscito a riportare tutti i suoi 4.618 votanti del primo turno, quando già era arrivato primo, e a convincerne duecentodiciannove in più. La festa nel comitato esplode poco prima delle cinque: il futuro sindaco è l’unico calmo mentre tutto intorno freme, e sempre di più si festeggia. Lui è seduto a un tavolo vicino all’ex sindaco Francesco Lombardi, con un foglio bianco dove segna i voti man mano. Solo alla fine, quando tutto è ufficiale e partono i primi cori da stadio, si scioglie e abbraccia moglie e figli, i candidati e i cittadini, i rappresentanti di lista e chi in questa candidatura, nonostante tutto, ci ha sempre creduto. Fino alla vittoria. “Abbiamo vinto tutti insieme e cominciato un percorso lunghissimo, chi canta, balla ed esulta, lo fa perché è stato partecipe di un processo lungo e condiviso”, le parole del neo sindaco intervistato in mezzo alla orcida.“Ci hanno visti arrivare ma non sono riusciti a fermarci, ora daremo un futuro nuovo a Bastia. Preoccupato? Solo del lavoro da fare, tra cui subito un’importante azione di manutenzione. E poi assemblee con i cittadini, per capire cosa serve e dove. Non divisi, ma insieme”. E insieme è anche il refrain del futuro mandato: “C’è da creare un rapporto diretto con i cittadini, non è più la campagna elettorale, ma un rapporto diretto tra noi e i cittadini,con forza. Nel comizio finale alcuni di loro ci hanno attaccato e noi abbiamo presentato la squadra di governo, si è vista la struttura delle persone che occuperanno ruoli in questa amministrazione e dietro di loro ce ne sono centinaia a supporto. Se voglio mandare un messaggio agli sconfitti? Non li chiamerei così – la risposta – li chiamerei competitor: ho la massima stima di alcune persone che si sono impegnate nelle liste. In questa città e in questo Paese c’è bisogno di una nuova classe dirigente e si può trovare in tutte le formazioni politiche. Preoccupato di quello che troverò? No, ma c’è molto da fare anche sotto il profilo strutturale. Vedremo quello che succede, non credo ci sia da preoccuparsi… solo di quanto lavoro va fatto. Non divisi, ma lavorando nei quartieri con i cittadini: che cosa c’è bisogno, da dove partiamo insieme. Ci siamo presentati come gruppo, e ci sono tante generazioni impegnate anche per il prossimo cambio generazionale. Sono uno di Bastia Umbra e sarò il sindaco di tutti”. Il consiglio comunale targato Pecci sarà così composto – al netto di nomine e rinunce: la maggioranza, con uno schema 4-3-1-1-1, vede quattro consiglieri Pd, con la recordwoman Ramona Furiani e il segretario del Pd Alessandro Barbanera, oltre a Luisa Fatigoni (consigliere uscente e rientrante) e Luca Ciuchicchi; per Uniti per Bastia, entrano Stefano Lombardi, Claudio Boccali ed Elisa Zocchetti; e un consigliere ciascuno per Alleanza Verdi Sinistra (Pablo Tombolesi), Movimento 5 Stelle (Marcello Rosignoli) e Progetto Bastia (Paolo Ansideri). In quota minoranza, quattro consiglieri per la coalizione arrivata al ballottaggio: la candidata Paola Lungarotti, con Giulio Provvidenza (Lungarotti sindaco) e Stefano Santoni e Francesca Sforna per Fratelli d’Italia. Poi, Catia degli Esposti (candidato sindaco) e Fabrizio Raspa (Civica per Bastia ).

Lungarotti contro Fratelli(ni) coltelli

La sindaca uscente all’attacco dei traditori che hanno spaccato il centrodestra. “Lasciamo un’eredità significativa”

BASTIA UMBRA Oltre al danno, la beffa: Paola Lungarotti viene sconfitta al ballottaggio, e quando arriva al comitato elettorale, dal vicino comune si sentono i sostenitori di Pecci intonare “Bella ciao” – poco prima, in maniera ironica, si intonava “Amici come prima”, un riferimento agli ex nemici del centrodestra tornati amici a poche ore dal ballottaggio. Per la sindaca uscente, che inseguiva Pecci con 4.172 voti, i voti in più al secondo turno sono solo 440, per un totale di 4.612 pari al 48,81%. Un chiaro segno che i duemila elettori di Catia Degli Esposti, al di là dell’accordo programmatico firmato dalle due candidate, probabilmente hanno scelto di restarsene a casa o di andare al mare e non hanno creduto al ritorno dell’amore nel centrodestra, percepito più come voglia di sbarrare la strada alla sinistra che non come vera convergenza di interessi. E infatti l’ira di Lungarotti non va alla consigliera e sfidante, ma a Francesco Fratellini, comunque mai chiamato per nome e cognome, e a quel pezzo di Forza Italia rappresentato dai consiglieri comunali Franco Possati e Antonio Bagnetti che hanno “tradito il centrodestra” e lo hanno spaccato a pochi mesi dal voto. “A Catia – le parole a caldo della sindaca sconfitta – riconosco un atto di coraggio e responsabilità, poteva festeggiare la non vittoria con gli altri e invece piange con noi la non vittoria. Lei si è comunque dedicata a questo comune, al di là delle posizioni”. Accolta da tanti applausi e da ironiche grida “grazie Fratellini”, Lungarotti non ha dubbi sul dove siano le colpe: “Abbiamo dimostrato grande coraggio e perso con onore a testa alta. Lasciamo un’eredità significativa, fatta di finanziamenti e opere che saranno loro a inaugurare ma che siamo noi ad aver costruito. Questa – le sue parole – non è stata una campagna elettorale su capacità, volontà e dedizione. Il candidato antagonista ha avuto la fortuna di trovare un centrodestra spaccato e tradito da tre soggetti, di cui uno in assoluto lo ritengo pienamente responsabile di questa sconfitta, frutto di puro personalismo“. Il bicchiere mezzo pieno è la ritrovata unità del centrodestra che “si è già ricomposto, anche se rimasto ferito come siamo rimasti feriti noi dalla fuoriuscita e dalla battaglia cruenta nei nostri riguardi”.
Fla . Pag.

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