Bastia

Pd, la road map del segretario

VERSO LE AMMINISTRATIVE – Stramaccioni ha iniziato le “consultazione” con i vari organismi territoriali

Al via anche i colloqui can i partiti. Il 22 dicembre l’assemblea provinciale di Perugia


PIERPAOLO BURATTINI


PERUGIA – Dove eravamo rimasti? A una solida maggioranza che, con le idee abbastanza chiare sul da farsi, elegge Alberto Stramaccioni alla segreteria del Pd provinciale di Perugia. Una settimana dopo, con quasi nulla di festeggiamenti e invece molti riposizionamenti dentro e fuori il partito, al secondo piano di piazza della Repubblica numero 71, comincia a prendere forma quella “strategia d’emergenza” che in parte lo stesso Stramaccioni aveva delineato nelle sue direttrici principali, nella relazione congressuale. Dunque con una massiccia dose di buonsenso, perché prima di emettere qualsiasi bollettino medico bisogna sincerarsi delle condizioni del paziente, questa settimana sono sfilati, ad uno ad uno, i responsabili dei Circoli e poi quelli delle varie Unioni comunali. Questo il contesto: colloqui medio di trequarti d’ora, primo giro d’orizzonte a carte in tavole, con il segretario che più che disegnare scenari ascolta e prende appunti. Conclusione, molto parziale ma indicativa: in molte zone la conflittualità interna al Pd e tra i democratici e il resto dei partiti della coalizione è altissima e la guerra a bassa intensità tra possibili candidati a sindaco in alcune realtà locali sta rischiando di mettere a repentaglio la possibilità stessa di vittoria.
I casi di Gualdo Tadino e Bastia Umbra, per come si sono messe le cose, vengono giudicati da Stramaccioni e dai suoi più stretti collaboratori quelli più delicati: ma anche a Marsciano, Spoleto e Foligno, tanto per fare un altro paio di esempi, la situazione è tutt’altro che idilliaca. Stando così le cose, dove la situazione è davvero andatasi logorando in maniera irrimediabile, non è detto che tutti coloro che fino ad oggi si sentivano cuciti sul petto i gradi di “candidato a sindaco” continuino ad andare avanti come se nulla fosse. Anzi.
D’altronde, al di là di dotte dissertazioni politologiche o fumose analisi politiciste, sin da queste prime mosse “l’avviso ai naviganti” di Stramaccioni, sembra abbastanza chiaro e così sintetizzabile: puntare su quei candidati che hanno davvero delle concre te chance di vittoria e mettere d canto, con le buone o le cattive tutte quegli “accrocchi” messi in piedi per tutelare qualcuno o ras sicurare qualcun’altro.
Altro – dato: – questa  settimana inizieranno i colloqui con i partiti della coalizione e si comincerà a mettere mano alla formazione della “squadra” del segretario. I nomi di Stefano Fancelli, dell’ “uomo macchina” Maurizio Manini e di Valerio Marinelli sono abbastanza certi. La sorpresa può essere quella dell’uomo forte – del Lago Edorado Gobbini, che nonostante i vecchi scontri congressuali dei tempi andati, ha continuato a mantenere con Stramaccioni un rapporto di stima e amicizia. Stesso dicasi con Piero Mignini, una volta smaltite le tossine congressuali. Dunque un mix di “giovani leoni” e “vecchie volpi”. Il primo giro di boa è l’Assemblea provinciale fissata per il 22: in quel contesto Stramaccioni dirà piatto e chiaro qual’è lo stato dell’arte. Tanto per informare i naviganti sulla rotta che dovrà prendere il Pd per non finire sugli scogli.

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