Bastia

Pd in pressing sul Comune: “Meno burocrazia per le imprese che vogliono ristrutturare”

Il coordinatore Brozzi sollecita l’avvio dello sportello per le attività produttive
BASTIA UMBRA – (al.ga.) Suap e commissione edilizia. Vannio Brozzi, il coordinatore comunale del gruppo bastiolo del Partito democratico ha detto la sua nel corso di un’assemblea pubblica organizzata la scorsa settimana al cinema teatro Esperia, cui sono stati invitati non solo gli addetti ai lavori, ma anche tutta la cittadinanza. “Ci sono quattordici attività che chiedono all’amministrazione comunale di potersi ingrandire e di poter effettuare le opere di manutenzione straordinaria necessarie all’adeguamenti degli stabili alle norme di sicurezza vigenti – riassume il coordinatore piddino – e il sindaco Ansideri non può non dare risposte in questo periodo di crisi; o meglio, il primo cittadino una risposta la da, ma non quella che fa al caso degli imprenditori. Il Comune, infatti, consiglia ai richiedenti di vendere e acquistare terreni nelle zone Pip del territorio bastiolo, ovvero dei piani degli insediamenti produttivi; ma chi può permettersi di vendere, acquistare e delocalizzare di questi tempi?”. Il gruppo piddino ha presentato un approfondimento delle richieste dei cittadini, contando quattordici imprese complessivamente: stalle dismesse nella frazione di Costano, attività artigianali in quella di Ospedalicchio e attività agricole al quartiere di Cipresso. “Il Comune deve utilizzare lo strumento del Suap (sportello unico delle attività produttive) per rispondere alle esigenze degli imprenditori – prosegue Brozzi – anche perché tra poco uscirà la legge nazionale per cui la Camera di commercio potrà sostituirsi all’amministrazione pubblica. Le risposte in materia urbanistica non servono solo ai diretti interessati, ma anche all’intera filiera, che riguarda anche gli studi tecnici. Per quanto riguarda, invece, la commissione edilizia, proporremmo che la stessa s’interessi solo delle zone vincolate, che riguardano la parte nord del comune, e che la nomina dei tecnici che ne fanno parte non si protragga per l’incarico di oltre un anno”.

Corriere-2010-12-14-pag21

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