Borgognoni: “Cercheremo di unire”
ASSISI- (fla.pag.) Scontro interno al centrodestra e primarie. Il coordinatore del Pd Mariano Borgognoni interviene a tutto campo, e relativamente allo scontro tra Claudio Ricci e Giorgio Bartolini chiede che “il consiglio comunale chiarisca se esiste ancora una maggioranza o se, in assenza di essa, si debbano trarre le conclusioni conseguenti nell’interesse dei cittadini”. Il segretario rimane “senza parole” di fronte allo scontro all’arma bianca nel cuore dell’amministrazione di Assisi. “Sembra – scrive Borgognoni – che il sindaco e il suo vice conoscendosi sempre meglio si stimino sempre meno: parlano di piloti e di Ferrari ma l’impressione è che ci si trovi di fronte a un autoscontro da luna-park”. Anche alla luce di questo scontro, “è arrivato il momento che tutte le forze di opposizione, più che mai chiamate a unirsi per costruire un’alternativa, sollevino formalmente il problema relativo ai rischi di una contrapposizione che si mescola all’esercizio delle funzioni amministrative. Non ha precedenti infatti un contrasto così palese e prolungato tra i massimi responsabili di un Comune che sarebbero chiamati ad una quotidiana collaborazione e che invece ritengono ormai impronunciabili i rispettivi nomi”. Ma Borgognoni ne approfitta anche per chiarire alcune querelle interne al centrosinistra, tra cui ruolo del Pd e primarie, fermo restando che è il centrosinistra (che da 30 anni non è unito, ma vanta quasi il 50% dei consensi) la vera alternativa a quella “falsa e grottesca” tra sindaco e vice sindaco. “Il Pd lavora – detta la linea Borgognoni – per unire tutte le forze di opposizione all’amministrazione scadente; puntiamo ad andare con il centrosinistra oltre il centrosinistra perché pensiamo che ad Assisi vi sia una volontà di superare l’esperienza degli ultimi 15 anni molto ampia. Questa unità dobbiamo perseguirla con pazienza e rispetto reciproci – aggiunge il segretario – sapendo che senza Pd come architrave semplicemente non avrebbe alcun senso”. Completati gli incontri politici (ieri sera quello con l’Udc) verrà dato il via a quelli sul programma, che Borgognoni auspica sia “comune alle opposizioni e di rottura con l’attuale esperienza di governo”. Quanto al candidato o alla candidata del Pd annunciati nei giorni scorsi dal cosegretario Edo Romoli, “sarà una figura su cui possa riconoscersi una coalizione ampia e soprattutto i nostri concittadini. La cosa migliore sarebbe quella di una convergenza immediata che ci metta in condizione di lanciarci in una campagna elettorale unitaria e vincente e che dia al candidato almeno quattro mesi di tempo per presentarsi ai cittadini con le proprie idee e proposte, ma le primarie restano una possibilità da valutare collegialmente: se verranno decise non è complicato capire che, con tutto il rispetto, a vincerle sarà con ogni probabilità il candidato sostenuto dal Pd”. Quest’ultime, per inciso, pronunciate prima che a Milano “l’indipendente” Giuliano Pisapia battesse Stefano Boeri, l’architetto sostenuto dal Pd.
Corriere-2010-11-16-pag22