Bastia

Paura a Bastia, il sindaco dal prefetto

II giorno della pena e della paura
Timore fra la gente. Il parroco: “Il bene cancellerà il male fatto da altri”


LUCA FIORUCCI
OSPEDALICCHIO — Sono stati fissati per martedì pomeriggio nella chiesa di san Michele Arcangelo, per volontà dei familiari, i funerali di Luigi Masciolini, l’anziano agricoltore di Ospedalicchio, ucciso nel corso della rapina all’interno della sua abitazione. Picchiato e immobilizzato con del nastro adesivo su bocca, polsi e caviglie, come la moglie, l’uomo potrebbe essere morto per soffocamento, per un infarto dovuto allo stress per l’aggressione, o per le percosse ricevute. l’autopsia eseguita nel tardo pomeriggio di sabato dal medico legale Laura Paglicci Reattelli, nominata dal pubblico ministero Manuela Comodi, non ha infatti ancora fatto piena luce sulle cause del decesso. L’esame ha stabilito che l’anziano è stato più volte colpito, soprattutto al torace, ma ci vorrà ancora del tempo per stabilire definitivamente se sia da attribuire a questa o ad altre ragioni la sua morte. A distanza di tre giorni dall’accaduto, Luigi Mascolini e la moglie Maria Ragni, 78 anni, sono stati trovati nel primo pomeriggio di venerdì scorso dal figlio primogenito Marcello, la piccola comunità di Ospedalicchio è ancora sotto shock per la barbara aggressione subita dai due coniugi. Da una parte la pena e la sofferenza per la perdita di uomo molto conosciuto in paese e ricordato da tutti come una persona per bene, dall’altra il timore per il possibile ripetersi di fatti del genere. Nella zona i furti nella abitazione si contano numerosi. A sentire vicini e conoscenti, sono in pochi quelli che non ne siano rimasti vittima. Ma in questa occasione si è alzato il tiro, fino ad arrivare al pestaggio di due ottantenni, fino a ucciderne uno. E’ questa escalation che preoccupa, la violenza inspiegabile dei rapinatori che hanno colpito così forte da uccidere. E’ un episodio unico nella storia del paese. Un paese che nelle parole degli abitanti è fortemente cambiato negli ultimi anni. Non sono lontani i tempi in cui si potevano lasciare le chiavi sul portone di casa, senza alcun tipo di paura, ma adesso questo è diventato impensabile. “Prima le rapine all’ufficio postale — racconta un cittadino di Ospedalicchio — poi i tanti furti nella abitazioni. Una serie lunga e preoccupante che arriva al suo apice con quello che è accaduto in questi giorni.
Abbiamo paura, ci sentiamo quasi assediati”. Una piccola comunità, come si diceva, quella di Ospedalicchio, che ieri mattina si è ritrovata nella parrocchia per assistere alla messa domenicale. L’uccisione di Luigi Mascolini, inevitabilmente, riecheggia anche nelle parole dell’omelia di Don Claudio Schioppa, sarà lui stesso a officiare la cerimonia funebre domani pomeriggio, che ha invitato i suoi fedeli e i familiari, anch’essi presenti alla funzione religiosa, a far sì che “la paura non prevalga sul resto, che ci sia un flusso di bene che compensi il male fatto da altri”. Si è detto preoccupato per la vicenda accaduta, il sindaco di Bastia Francesco Lombardi, invitando ad alzare il livello di attenzione e di guardia contro il crimine. “Ci troviamo di fronte a episodi nuovi per la nostra comunità. Invito i cittadini alla vigilanza attiva. Non c’è spazio per tolleranza e comprensione. Non bisogna sottovalutare nessun particolare quando c’è a repentaglio la propria incolumità”. Il primo cittadino di Bastia ha inoltre sollecitato un incontro con il prefetto di Perugia per parlare della sicurezza nel comune, alla luce sicuramente dell’omicidio, ma anche di altri fenomeni minori che rappresentano, secondo il sindaco, dei segnali preoccupanti che vanno colti in anticipo prima che degenerino. Bisogna impegnarci per diffondere la cultura della cosa pubblica. E’ quello che faremo da subito con iniziative nelle scuole, con l’aiuto delle associazioni del territorio”.


 


LE INDAGINI


I carabinieri battono tutte le piste


OSPEDALICCHIO – Proseguono a trecentosessanta gradi le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Perugia e della
stazione di Assisi per individuare gli autori della rapina e dell’omicidio di Luigi Mascolini. Diverse le piste seguite
dagli inquirenti. Secondo il racconto di Maria Ragni, sentita a lungo dal pm Manuela Comodi, a fare irruzione nella propria abitazione la notte di giovedì, intorno alle 23, sarebbe stato un gruppo di cinque o sei persone, di nazionalità italiana. I ladri sarebbero entrati a volto scoperto, ma l’anziana settantottenne, ancora sottoshock, ha precisato di non riuscire a distinguerne i tratti somatici. Ha raccontato, però, di aver distinto un chiaro acconto napoletano. Ma non si è esclude che questo possa essere stato un espediente per sviare le indagini. L’ipotesi che gli autori dell’irruzione conclusasi possano essere extra-comunitari, più presumibilmente slavi è tuttora quella che prevale anche se di poco. Le indagini, però, sono indirizzate anche verso alcuni stranieri “sbandati” del luogo. Non si esclude in maniera definitiva, quindi, nessuna pista, in attesa di avere risultati importanti dai rilievi del Ris all’interno dell’abitazione, un indizio anche minimo che possa indirizzare verso l’individuazione dei colpevoli.
Un episodio sicuramente drammatico quello che ha portato all’uccisione di Luigi Mascolini. Violenza bruta per intascare i soldi della pensione, non più  di cinque, seicento euro e qualche oggetto d’oro, come è stato constatato. Anche se sembra possibile che a scatenare la violenza sia stato il rifiuto dell’ottantacinquenne di consegnare ai ladri altri soldi, quelli conservati nella stalla e utilizzati dall’agricoltore per far fronte alle spese per gli animali e per il campo. I carabinieri hanno infatti ritrovato Il denaro, una cifra superiore, nel luogo dove il pensionato era solito conservarli. Nessuno lo ha tocato, né vi si è avvicinato.


 


Maria Ragni: migliorano lentamente le condizioni


OSPEDALICCHIO – Stanno lentamente migliorando le condizioni di Maria Ragni, ricoverata da venerdì pomeriggio all’ospedale di
Assisi, in seguito ai colpi ricevuti durante l’irruzione dei ladri nella sua abitazione. Numerose le echimosi sul viso e sul corpo della donna, ma il suo stato di salute, dopo un’iniziale preoccupazione dovuta anche alle lunghe ore trascorse in una posizione innaturale, ferita e spaventata, non desta le preoccupazioni dei sanitari dell’ospedale. Cosciente quando gli uomini del 118 sono intervenuti per soccorrerla, Maria Ragni è stata fondamentale per ricostruire la dinamica della brutale vicenda di cui è rimasta vittima insieme al marito Luigi. Il suo racconto, seppure ancora confuso per lo shock, ha fornito elementi utili per le indagini condotte dai carabinieri di Assisi e Perugia e coordinate dal pubblico ministero Manuela Comodi. Un timido ottimismo quindi per la guarigione della settantottenne che sta migliorando piano piano, giorno dopo giorno.
 
 



A trovare i due anziani ancora legati, il figlio Marcello avvertito da un vicino di casa


Ospedalicchio: un incubo lungo sedici ore


OSPEDALICCHIO — Sono circa le 15.30 di venerdì, quando Marcello Masciolini, avvisato da un vicino di casa che ha trovato la porta dei genitori dell’uomo forzata e socchiusa, scopre nella loro camera da letto i genitori Luigi di 85 anni e Maria, 78, legati e imbavagliati. La madre e stesa in terra, malmenata ma viva, per il padre invece non c’è più niente da fare: morto. Immediato scatta l’allarme ai carabinieri di Assisi che arrivano insieme al 118, chiamato per portare in ospedale Maria. I due anziani, si ricostruirà poi anche grazie al racconto della donna, sono stati assaliti la notte precedente da un gruppo di ladri, entrati dopo aver forzato il portone, per sottrarre alla coppia i soldi e quanto di valore si trovasse nelle loro stanze. Un bottino “magro” sarà appurato, qualche centinaia di euro e alcuni oggetti d’oro di cui sono state ritrovate in terra le confezioni vuote. Dopo un pestaggio vero e proprio, marito e moglie sono stati legati e imbavagliati, mentre i
malviventi portavano a termine il colpo. Solo sedici ore dopo i due sono stati ritrovati dal figlio. Una lunga attesa per la donna, un intervallo di tempo interminabile costretta dal nastro adesivo a non muoversi, mentre il marito moriva. Numerosi i colpi ricevuti dalle due vittime. Si è ipotizzato l’utilizzo di un oggetto contundente, ipoteticamente un bastone, che è stato a lungo cercato nel campo intorno alla casa e all’interno del casello del passaggio a livello che confina con la proprietà dei Mascolini, ma senza successo. Le indagini condotte dai carabinieri di Assisi e del comando provinciale di Perugia proseguono tuttora a ritmo serrato con l’obiettivo, ovvio, di consegnare alla giustizia gli autori di un delitto così efferato ai danni di due indifesi anziani.

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