Bastia

Patto di stabilità rispettato, ora il Comune può investire

Più di un milione e mezzo di euro da spendere quest’anno e “rientro” di 770mila euro dai tagli. Ma il centrosinistra resta critico: “Sono immobili”
BASTIA UMBRA Quello intascato dal Comune è un importante primato riservato a un “ristretto gruppo di eccellenze”. Il ministero dell’Economia ha diramato lo schema di decreto che individua, fra gli oltre duemila Comuni italiani soggetti ai vincoli finanziari del patto di stabilità, soltanto 143 enti virtuosi, per i quali gli obiettivi per l’anno 2012 saranno notevolmente ridimensionati e migliorati. Fra quei 143 il ministero annovera proprio Bastia, unico Comune in Umbria nella lista degli enti virtuosi e, quindi,a beneficiare di una “apertura” sulla limitazione delle spese pari a 1 milione e 637mila euro e di una riduzione del taglio dei fondi statali per il 2012,nell’ordine di 770mila euro. Tutto questo, spiega una nota dell’amministrazione, grazie a un’oculata gestione finanziaria grazie alla quale nel 2010 è stato rispettato il patto di stabilità, anche mediante una politica costante di riduzione dell’indebitamento senza penalizzare qualità e quantità dei servizi. Grazie al provvedimento ministeriale sarà consentito al Comune di anticipare al primo semestre l’attivazione di investimenti previsti nel bilancio 2012. Soddisfazione è stata manifestata dal sindaco Stefano Ansideri, secondo cui “le maggiori possibilità di spesa rappresenteranno un’opportunità per rilanciare l’economia locale in uno scenario di recessione e di scarsa liquidità”.Come sempre, però, c’è il rovescio della medaglia, che in questo caso è evidenziato dai partiti di centrosinistra i quali, a tre anni dall’insediamento dell’amministrazione Ansideri, ne hanno criticano l’operato nel corso di un’assemblea pubblica che si è tenuta domenica mattina nella sala delle monache benedettine e che ha visto riunirsi tutta la coalizione.Gli interventi di Erigo Pecci, Amelia Rossi e Luigino Ciotti hanno attribuito alla giunta un “immobilismo sui settori dell’economia, dello sviluppo economico, dei rapporti con le forze sociali e soprattutto dei rapporti con le associazioni del territorio”, nonché la “mancanza di qualsiasi proposta innovativa su lavoro e occupazione che ha denunciato la ormai desueta politica degli annunci”, rilevando che l’amministrazione “non viene criticata solo dal centrosinistra, ma dalla società civile”. Il dibattito ha visto infine i contributi dei cittadini, a cui è stata garantita l’istituzione di un tavolo permanente di lavoro per coinvolgere la città sull’attività politica, istituzionale e culturale di Bastia.

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