Situazione ingarbugliata nei Comuni con più di 15mila abitanti. Obiettivo su Bastia Umbra, Corciano, Gualdo Tadino, Marsciano e Umbertide


Felice Fedeli


PERUGIA – Umbria cuore rosso d’Italia? La risposta passa anche e soprattutto per Bastia Umbra e Gualdo Tadino, due dei Comuni più grandi e più a rischio per lo storico blocco che ha governato da sempre la nostra regione. Ma com’è andata nei 5 Comuni con più di 15mila abitanti che si accingono ad andare alle urne nella provincia di Perugia? Una volta le alleanze erano organiche e in fotocopia, oggi definirle a macchia di leopardo si rischia di offendere proprio il felino e relegarlo al ruolo di variopinto pavone. Leggere per credere quanta confusione aleggia in quello che una volta era il cielo stellato della regione più verde, pardon rossa, d’Italia. Armati di bussola e bastone vediamo cosa bolle nella pentola della politica in salsa umbra.
Situazione nella norma a Umbertide, ma solo sul versante centrosinistra perchè il centrodestra – che alle amministrative del 2004 mise insieme un poco esaltante 20 per cento – si è spacchettato in tre gruppi. All’uscente Giampiero Giulietti, dato con il vento in poppa e strafavorito, si contrappongono tre candidati sindaco: la semi sconosciuta Giovanna Monni per il Pdl, l’istrionico Ivano Massetti per La Destra e il politico di lungo corso Renato Rondina per l’Udc. Non che nel centrosinistra siano state tutte rose e fiori – clamorosa l’esclusione del recordman delle preferenze della passata tornata, quello Stefano Conti oggi relegato in un quasi sicuro perdente collegio provinciale – ma sul fronte opposto, malgrado la ventata di novità portata dal coordinatore Alvaro Burzigotti, l’impressione è che la montagna abbia partorito un topolino a tre teste.
Qualche chilometro direzione capoluogo e fermata d’obbligo a Corciano. Qui la litigiosa coalizione che ha sostenuto la Ginetti – fra rotture clamorose e abbandoni ancor più rumorosi come quelli del vice sindaco Ambra Marconi e di un assessore dato fino alla sera prima per emergente (Beffi ndr) – è riuscita addirittura a espandersi, includendo Rifondazione comunista finora all’opposizione. In extremis è riuscita a scongiurare la nascita di una lista civica che avrebbe dato molto fastidio, ma al tempo stesso non ha potuto evitare la migrazione di alcuni dirigenti di rilievo – su tutti l’ex segretario di Ellera, Zoppitelli – verso il temuto avversario, Pietro Cappannini. Che, a suo modo, ha fatto un altro piccolo miracolo di inclusione: tutto il centrodestra è unito e non c’è l’Udc che corre da sola. Sostengono Cappannini la lista del Pdl e una civica dove è forte la presenza di uomini targati Udc. All’ultimo tuffo Forza Nuova si è buttata nella contesa, candidato a sindaco Massimiliano Argenti, per un totale di 9 liste ai nastri di partenza. S’annuncia una contesa all’ultimo voto.



Scavallato il raccordo, imboccata la strada che porta a Foligno, partendo da Collestrada si incrocia sulla sinistra… anche se l’uscita è a destra, Bastia Umbra. Fino al 2004 solido bastione rosso e cintura granitica per evitare lo sfondamento di Assisi, da sempre avara di soddisfazione per la classe dominante umbra. Ma già nella precedente tornata furono lacrime e sangue, con l’ex segretario del partito di maggioranza, Rosella Aristei, che fece il grande passo di rompere e scendere nell’agone con una lista civica che si attestò intorno al 18 per cento. Francesco Lombardi e il suo centrosinistra anomalo (mancava anche Prc) s’impose per un pugno di voti al primo turno, ma la sua sindacatura passerà alla storia come una delle più tribolate. Rotture clamorose, assessori nominati e rimossi, giunta allargata ma mai con assetto stabile, comitati civici spuntati come funghi. Caso più unico che raro la Margherita non si è mai sciolta e non è confluita nel Pd, fino a poche settimane fa. Il centrodestra, approfittando delle baratrali divisioni aperte nel campo avverso, ha individuato in largo anticipo il suo candidato sindaco, scegliendo Stefano Ansideri, già consigliere comunale della Dc e con mai nascoste simpatie casiniane. In molti vedono in lui l’assisiate Giorgio Bartolini prima maniera e, superati i pruriti provenienti dal campanile, il complimento suona come una mezza investitura. Coraggiosamente ha chiuso le porte a La Destra, che l’ha ripagato presentando una lista e un suo candidato sindaco (Michele Boccali), è partito in largo anticipo e culla fondate speranze di finire al ballottaggio. E qui la differenza potrebbe farla proprio Rosella Aristei, che corre per la fascia tricolore con ex rifondaroli, socialisti doc e pezzi della società civile. I maligni dicono che abbia stretto un patto con Ansideri in caso di ballottaggio per mandare a casa l’attuale classe dirigente, con la quale per altro ha fatto un lungo pezzo di strada insieme. Il centrosinistra qui ha sudato più di un eschimese all’equatore il giorno di ferragosto per trovare la “quadra”, raggiunta non senza sorprese intorno ad Antonio Criscuolo, vincitore altrettanto a sorpresa delle primarie di semi coalizione. Ha inglobato Rifondazione finora all’opposizione, ha riportato la Margherita nell’alveo naturale del Pd e ha fatto ritirare il candidato a sindaco dell’Idv, pomposamente presentato nella figura del medico Del Genio. Ma la pancia del suo partito, il Pd, ha più di un dolore e oltre che dai nemici dovrà guardarsi dagli amici o presunti tali. Arrivare al ballottaggio potrebbe nascondere tante e tali insidie che forse per lui è meglio non pensarci. Non lo consola certo la nascita, sul fianco sinistro, di una spina chiamata Comunisti italiani, che candidato a sindaco il temano nonché assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Mascio.
“Guadato” il Tevere si intravede Marsciano. Per non far torto a un bastiolo doc come Massimo Mantovani, uomo di punta del Pdl umbro, Marsciano si conferma sulla carta inespugnabile al pari di Umbertide. Anzi il centrosinistra, pur spaccandosi, sperimenta per il dopo Chiacchieroni un’alleanza di nuovo conio, che comprende l’Udc ma non Rifondazione, reduce da turbolenti anni di collaborazione. Alfio Todini è il candidato a sindaco, vittorioso nelle tiratissime primarie a spese di Stefano Massoli. Centrodestra compatto su Bartoccioni, mentre outdiser sono Proposta Marsciano con Anniboletti aspirante primo cittadino e soprattutto la coalizione di Sabatino Ranieri, ex 
leader locale dell’Idv (che sta con Todini e riserva punture al veleno al suo ex uomo), che ha Rifondazione e altre due liste che lo spingono. Un’incognita diversamente pesata a seconda dell’inquadratura. Nel quartier generale di Todini sono certi di farcela al primo turno, mentre lo staff di Bartoccioni culla sogni di ballottaggio.
Dulcis in fundo Gualdo Tadino. Dieci liste per 5 aspiranti sindaco. Partiti e coalizioni terremotate al loro interno, con tanto di minacce di espulsione nel Pd, dove tre suoi assessori della giunta uscente invece di candidarsi (e sostenere) la lista di partito sono schierati con la civica “progressisti per Gualdo”, che porterà acqua alla coalizione di Angelo Scassellati ma non certo al partito d’appartenenza. Pd guidato da quel Massimiliano Presciutti che ha sfidato, perdendo, Angelo Scassellati nelle tante discusse primarie di coalizione. Problemi d’amalgama e di tenuta un po’ ovunque, con il centro-destra che porta Roberto Morroni ma non include l’Udc, che qui fa scendere in campo (“con chance di vittoria”, dicono al comitato elettorale) Sandra Monacelli ago della bilancia se non protagonista   del probabilissimo ballottaggio. Anomalia nell’anomalia, con la Monacelli è schierata l’Idv. La Destra va per conto suo con Marco Rogo, mentre Massimiliano Parlanti guiderà una lista civica.
L’altra, Tupg per intenderci, si è spaccata sul sostegno alla Monacelli, con rumorose prese di posizione (e di distanza) di alcuni promotori.
Piccola postilla finale: frammentazione più, frammentazione meno la posizione dell’Udc fotografa meglio di tante chiacchiere qual è lo stato dell’arte. I casiniani si schierano convinti con il centrodestra a Corciano e Bastia Umbra, con il centrosinistra a Marsciano, vanno da soli a onor di firma a Umbertide e sognano in grande a Gualdo Tadino. Sì, oggi l’Umbria è questa.
Alleanze variabili per Udc e Prc

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