PARTE STASERA con la ‘Cena della discordia’ l’edizione 2008 del Palio dei Rioni, la festa che coinvolge migliaia di bastioli e direttamente o indirettamente centinaia di giovani. L’ambizione degli organizzatori è di gestire una festa moderna, fuori dai canoni tradizionali dei comuni medievali e capace di imporsi per la sua creatività all’opinione pubblica dell’Umbria. Prima ancora dei grandi obiettivi, però, l’auspicio primario è che le numerose manifestazioni, da oggi al 29 settembre, (giornata del Patrono san Michele Arcangelo) tutto si svolga nella massima correttezza, compatibile con gli standard delle feste popolari. Il fatto che il presidente dell’Ente Simone Cerasa sia intervenuto per smentire episodi di bullismo e di grave intemperanza durante la cena dell’anno scorso è un’iniziativa preoccupante perché tesa a sottovalutare comportamenti di maleducazione, in particolare di adolescenti, che trovano negative conferme anche al di fuori del Palio. La festa, nata per dare un’identità alla città con una forte ispirazione religiosa, ha l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone mantenendo però un livello accettabile, sia nei comportamenti individuali che di gruppo. I fenomeni ricorrenti del ‘branco’ andrebbero preventivamente stigmatizzati e quindi scoraggiati, per essere poi controllati nel corso delle manifestazioni.
NE SEMBRA CONVINTO anche il presidente Cerasa, che ha dichiarato di voler «tranquillizzare tutti, perché sono state disposte tutte le misure indispensabili».
m.s.
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