Bastia

«Ospedalicchio, culliamo il sogno»

Il tecnico Velìni: “Vincere con i giovani si può E se succede, pago la cena”


LUCA MARTELLI
OSPEDALICCHIO – Non conosce passi falsi l’Ospedalicchio di Danilo Velini. Dopo la sfortunata parentesi di Sant’Enea, il tecnico è tornato a dominare battendo il Corciano secondo e staccandolo in classifica.
Il tutto con una squadra totalmente nuova e che in estate è stata rivoluzionata. “Direi proprio di si – spiega Velini -. Dopo la partenza di ben cinque giocatori, abbiamo deciso di puntare sui giovani per creare un progetto importante. Accanto a loro sono comunque arrivati calciatori di esperienza come Paciotti, Bini e Tozzi. Quest’ultimo, inutile negarlo, ha realizzato 9 gol e grazie alla sue reti sono arrivati punti pesanti. Il merito comunque è di tutta la squadra che in questo momento vive un sogno”. Pleonastico dire quale. “Il primato in classifica- aggiunge Velini – non se lo aspettava nessuno, nemmeno la società che nella passata stagione ha vissuto addirittura la lotteria dei playout. L’importante è non fantasticare troppo e andare avanti con questa umiltà Solamente alla fine si tirano le somme, lo ricordo sempre durante gli allenamenti settimanali”. Diversi giovani classe ‘88 provengono dal Bastia, compreso l’ultimo acquisto Vantaggi. Quante sono le speranze che la società ripone su di loro? “Molte, inutile negarlo. Ma non solo su Vantaggi direi, visto
che in questa prima parte di stagione altri giocatori si stanno mettendo in luce. Mi riferisco a Cassetta, Moccaldo, Ercolanoni e Capodicasa. Vedrete che sentiremo parlare di loro anche in categorie più importanti”.
Perché a Ospedalicchio si verifica questa forte e sana passione per il calcio? “Da queste parti si respira l’atmosfera della partita già dal giovedì – continua Velini -, quindi non mi stupisce che esistano gruppi organizzati che con il loro tifo e la loro simpatia colorano gli spalti. Comunque lo dico: gli “Sconvolts” sono davvero eccezionali, anzi, ne approfitto per salutarli”.
Ma allora è proprio vero che al bar di Ospedalicchio, dopo il 3-0 rifilato al Corciano, i tifosi le offrono sempre il caffè? “Ma sì”, ammette con un sorriso, premurandosi però di specificare: “Comunque anche io a volte contraccambio la cortesia…”. E se il sogno tanto cullato diventasse realtà? “Non diciamolo. Comunque, se dovesse succedere, pagherò io una cena ai tifosi…”.

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