Eccellenza Il diesse: “E’ un periodo poco fortunato”. Marchetti sta meglio

Moroni: “Ma non è il momento di fermarsi a pensare”


BASTIA UMBRA – Non è stato il solito martedì sereno per il Bastia, costretto a mettersi alle spalle e dimenticare al più presto la sconfitta rimediata a Gualdo Tadino contro la squadra di Beruatto. Dopo tanto ottimismo, la squadra adesso, quasi improvvisamente, guarda all’immediato futuro con un po’ di preoccupazione. Tutto l’ambiente biancorosso, infatti, si sta, per così dire, “leccandosi le ferite”. Il rovescio di Gualdo, oltre agli squalificati Mancini e Zanchi, ha portato anche tanta paura per le condizioni dei centrocampista Marchetti, ricoverato nel dopo partita all’Ospedale di Foligno. “Sono ancora sconvolto – ha detto il presidente Paolo Bartolucci -Alessandro, una volta rientrato negli spogliatoi, ha avuto un improvviso malore e dei forti dolori alla testa. Questi sintomi hanno fatto decidere al nostro responsabile medico Alessandra Senni di far ricorso ai suoi colleghi dei nosocomio folignate che hanno deciso subito per l’immediato ricovero del nostro giocatore. Adesso dopo quarantotto ore di accurati controlli siamo tutti un po’ più tranquilli, ma per rivederlo in campo passerà ancora qualche giorno”. Tornando al calcio giocato il direttore sportivo Danilo Moroni non nasconde il suo disappunto per la partita di Gualdo. “Mi resta difficile spiegare questa sconfitta – attacca Moroni – soprattutto perché la nostra squadra si è espressa su buoni livelli non riuscendo però a concretizzare la sua supremazia. Poi il gol subito un attimo prima del riposo e stata un’autentica mazzata per tutti”. “E’ un periodo questo – prosegue Moroni –
poco fortunato per i nostri colori in queste ultime tre partite contro Cannara e Gualdo in trasferta compreso il derby con l’Angelana i nostri ragazzi non hanno raccolto quanto seminato. Adesso però non c’è il tempo materiale per fermarsi a pensare agli errori commessi e analizzare quello che non ha funzionato”.
Moroni da grande uomo di sport ha evitato di puntare il dito sull’espulsione di Mancini , avvenuta sul finale gara, che ha lasciato tutti i presenti molto perplessi. Quel cartellino rosso , sventolato quasi in segno di sfida in faccia all’attaccante bastiolo, è sempre più un mistero. Poche volte, se non addirittura mai, si è visto allontanare dal campo chi usufruisce in quei particolare momento del vantaggio di calciare una punizione verso la porta avversaria. Nessuno infatti, ha capito la decisione presa dal giovane fischietto tifernate, che, anziché invitare alla debita distanza di gioco i calciatori di casa come prevede il regolamento, ha lasciato che gli stessi si ammucchiassero pericolosamente con i giocatori del Bastia. Un errore questo pagato a caro prezzo solo dai biancorossi e che penalizza molto il tecnico Cocciari in vista della delicata sfida contro il lanciatissimo Città di Castello Srl.
Leonello Carloni

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