Bastia

Operaio morto, l’azienda: «Fateci riaprire»

Solidarietà alla amiglia di Simone Tedeschi. itiosi dell’Armata Rossa di S. Fatucchio donano 1300 euro al fondo per le vittime


I legali presenteranno oggi il ricorso per il dissequestro di alcune aree delo stabilimento


LUCIA PIPPI


BETTONA – Sarà deposistato oggi il ricorso da parte degli avvocati Marco Brusco e Luigi Leopardi per chiedere il dissequestro di parte dell’azienda Cost, che produce travi in legno lamellare, in cui giovedì ha perso la vita Simone Tedeschi, il giovane operaio di 27 anni. “La nostra intenzione – hanno detto i legali – non è quella di opposizione al sequestro e alle indagini che permettano di ricostruire in modo puntuale la dinamica dell’incidente. Vogliamo però che la produzione dell’azienda vada avanti. Per questo – spiegano – chiederemo che venga consentita l’attività nei reparti e nelle linee che non sono stati interessati dall’incidente”. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di giovedì. Simone Tedeschi, operaio di 27 anni che da tempo lavorava nell’impresa, si trovava sotto un carroponte con in mano un telecomando. Per cause in corso di accertamento il carroponte ha ceduto e il giovane è rimasto schiacciato dalla struttura.
Immediati i soccorsi, prestati in un primo momento dagli operai che erano con lui, ma per il giovane non c’è stato niente da fare. Anche il personale medico, arrivato dopo pochissimo tempo, non ha potuto fare altro che accertarne la morte.
Subito dopo sono iniziate le indagini condotte dai carabinieri di Assisi che hanno ascoltato, per gran parte delda giornata, tutti i colleghi del giovane operaio bastiolo al fine di ricostruire tutte le fasi dell’incidente. Secondo quanto accertato fino ad ora, il ragazzo indossava tutti gli indumenti di sicurezza e aveva preso le dovute precauzioni ma questo non è servito a salvargli la vita.
“Il pensiero dei titolari della Cost – continuano i legali Brusco e Leopardi – interamente rivolto ai famigliari della vittima. E anche i titolari hanno fornito e continua a fornire agli inquirenti la massima collaborazione per ricostruire esattamente quanto è accaduto all’interno del capannone”.
Intanto, nelle ultime ore, si sono susseguite le dimostrazioni di solidarietà e le reazioni da parte dei gruppi politici e anche dai tifosi del Perugia. Tra questi, in particolare i ragazzi di San Fatucchio un importante segnale di solidarietà arriva dai ragazzi di San Fatucchio, quasi tutti membri dello storico collettivo di tifosi del Perugia “Armata Rossa”, che hanno raccolto 1.300 euro da devolvere al Fondo regionale per le vittime del lavoro.
Il gruppo ha organizzato nello scorso mese di agosto una cena sociale presso la Casa del Popolo a cui hanno partecipato oltre 100 persone e ora è pronto a versare il ricavato della cena nel fondo di solidarietà. Coinvolta nell’iniziativa anche la Cgil di Perugia, che ha partecipato con il segretario Vasco Cajarelli all’inziativa insieme a Fiorella Coletti, sorella di una delle vittime della tragedia di Campello sul Clitunno. Si tratta senz’altro di un piccolo gesto, ma comunque importante perché nato dalla spontanea iniziativa di un gruppo di giovani che hanno dimostrato sensibilità per un problema troppo spesso dimenticato.
Una morte incredibile che ha suscitato anche tra i politici locali un profondo interessamento.
“Assistiamo costernati all’ennesimo incidente sul lavoro, che stavolta colpisce in maniera terribile Simone, un giovane ragazzo di Bastia Umbra. Per questo – afferma il circolo di Rifondazione comunista di Bastia Umbra – vogliamo dare la nostra solidarietà alla famiglia del giovane operaio”.

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