LA VERTENZA
— BASTIA —
SI È SPOSTATA a Bastia la protesta dei dipendenti della Lgs (Logistica Global Service), che martedì scorso avevano presidiato l’ingresso dello stabilimento Mignini a Petrignano d’Assisi. Ieri tutti puntuali all’appuntamento dinanzi all’entrata della Petrini per rivendicare il diritto a conoscere il proprio futuro lavorativo. I 21 camionisti della Lgs, sostenuti dal sindacato Cgil, intorno alle 9,30 si sono incatenati alla porta carraia creando non pochi problemi a coloro che dovevano entrare negli stabilimenti Petrini diretti al mangimificio o al molino. I dipendenti dell’azienda trasporti, che lavora in esclusiva per il mangimificio Mignini e che non prendono lo stipendio da febbraio, non conoscono le prospettive immediate e future della loro condizione lavorativa. L’avevano preannunciato tre giorni fa che, in mancanza di chiarimenti da parte dell’azienda, avrebbero adottato iniziative clamorose ed eclatanti. Ieri hanno tenuto fede all’impegno, per sottolineare che tengono fede alla parola data. La scelta di venire a Bastia ieri è tutt’altro che casuale. Innanzitutto, perché in piazza Togliatti, a 30 metri dall’ingresso Petrini, come ogni settimana si svolge il mercato settimanale ambulante che richiama tantissima gente. Inoltre, la protesta è mirata alla direzione aziendale della Lgs e in particolare al maggiore azionista di riferimento, Marino Mignini, che oltre all’omonimo mangimificio di Petrignano amministra anche la Petrini, oggi diventata tutt’uno con la fusione Mignini-Petrini. Infine, il messaggio è diretto al Comune di Bastia, chiamato a dare un contributo alla soluzione della vertenza. A questo fine è stato chiesto un incontro al sindaco Francesco Lombardi. I lavoratori hanno dato spiegazioni, affiancati dai dirigenti Cgil il segretario provinciale Mario Bravi e l’incaricato alla trattativa Vasco Caiarelli. «E’ un dovere per l’azienda comunicare le proprie intenzioni – sottolineano – senza continuare a nascondersi dietro la barriera del silenzio».
m.s.
