Bastia

Oltre 200 lavoratori in nero in un’azienda

L’impresa, che si occupa del commercio di generi alimentari, ha sede a Bastia e li ha impiegati negli ultimi due anni


A scoprire l’ilecito è stata la Guardia di Finanza di Assisi in seguito ad un’ispezione


LARA PARTENZI


ASSISI – Sono stati impiegati dall’azienda per ben due anni ma per il fisco erano completamente inesistenti.
Complessivamente sono 202 i lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza di Assisi – per 8mila e 500 giornate non dichiarate – che tra il 2006 e il 2007 hanno collaborato per una società di Bastia Umbra impegnata nel commercio di generi alimentari.
Le violazioni sono emerse in seguito alle attività ispettive condotte a cavallo tra il 2007 e l’anno in corso finalizzate al contrasto di ogni tipo di lavoro sommerso.
Come spiegato ieri nel corso di una conferenza stampa, cui hanno preso parte il luogotenente della guardia di finanza di Assisi, Domenico Di Mascio, il comandante provinciale di Perugia, Fabrizio Martinelli, e il comandante della compagnia di Foligno, Antonio Frascano, i controlli preliminari effettuati sull’azienda hanno permesso al nucleo delle Fiamme gialle di Assisi di accertare alcune irregolarità e di acquisire informazioni che, incrociate con i dati amministrativo-contabili dell’azienda, hanno portato alla luce l’omissione di versamenti della ritenuta sulle retribuzioni corrisposte per complessivi
123mila euro nel 2007 e circa 108mila nel 2006.
Nello specifico le assunzioni dei lavoratori, che sono risultati essere per il 30% di nazionalità straniera (in prevalenza provenienti da Brasile ed Argentina, ma anche da Marocco, Tunisia, Albania, Romania, Repubblica Slovacca, Repubblica Moldava, Russia, Polonia e Svizzera), avvenivano in base ad un semplice colloquio e soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno, vista la tipologia dell’attività svolta. Solo in alcuni casi le stesse venivano formalizzate attraverso contratti di lavoro occasionali i quali, però, non venivano comunicati agli uffici competenti (ispettorato del lavoro, Inps e Inail) e neppure registrati nel libro delle matricole.
L’impresa – dove sono 4 i lavoratori impiegati con contratti a tempo indeterminato – si è avvalsa della collaborazione di 111 lavoratori in nero e 1 irregolare nel 2006, e di 129 in nero nel 2007, ma avendo provveduto alla formalizzazione di 43 posizioni con contratti a termine nell’arco dei due anni e all’osservanza degli obblighi contributivi e fiscali per gli stessi, le posizioni effettivamente impiegate in nero sono risultate appunto 202. In seguito all’intervento delle Fiamme Gialle la proprietà dell’azienda sta comunque provvedendo a versare, seppur in ritardo, le ritenute fiscali riferite alla totalità dei lavoratori impiegati per gli esercizi finanziari 2006-2007 ed avrà l’obbligo di dichiarare ricavi per 4,5 milioni di euro.
Per le violazioni, che non sono soggette a provvedimenti di natura penale, sono previste (spetterà all’ispettorato del lavoro, all’Inps e all’Inail stabilire l’entità) da una sanzione amministrativa compresa tra 1.500 e 12mila euro per ciascun lavoratore in nero, a cui si aggiungono di 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo che, come detto, sono 8mila 500.


 

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