Bastia

Oicos, secondo incontro con il linguaggio del corpo a Bastia Umbra

BASTIA – Il prossimo incontro con Oicos si terrà al teatro Esperia di Bastia il 6 maggio e avrà come argomento “Il corpo tra pubblico e privato”. All’incontro parteciperà anche il professor Sini. La domanda che agita le riflessioni di Oicos di quest’anno, “che cos’è il corpo?”, è domanda che risuona nella classica forma dell’interrogazione metafisica, socratica. È domanda che chiede l’essenza, il significato vero, incontrovertibile, l’idea; dove idea (ancora platonicamente) significa non ciò che qualcuno pensa, ma essenza oggettiva, immutabile; quell’essenza che è dato di scorgere non agli imperfetti e mutevoli occhi corporei, ma solo agli “occhi della psiche”, dell’anima, della mente “pura ed attenta”, che mira alla connotazione logica della verità eternamente identica a se stessa.
Perciò è proprio con Platone che inizia la “rimozione” del corpo, come già ci diceva Galimberti. Nella sua corruttibilità, il corpo non si lascia pensare “scientificamente”, non si lascia abbracciare da quello sguardo panoramico (come ama dire il professor Sini) che abbraccia la totalità e, perciò, ne fissa la forma immutabile, la struttura invariante e indenne dalla soggettività dei punti di vista. Perciò il corpo deve essere rimosso, ridotto a soma, involucro mortale, parente nel nome al segno tombale (soma-sema). Il “grande rimosso dell’Occidente” – per dirla ancora con Galimberti – diventa “luogo e non luogo del discorso”: diventa segno, sintomo, strumento di un discorso che – se parla di lui – lo fa all’interno di una concezione del discorso che rimanda ad una concezione di visione (theorein) disincarnata. Nella storia dell’Occidente il corpo è stato sempre più indagato ed esplorato solo all’interno dei codici specialistici delle varie scienze, il cui obiettivo – e la cui verifica – non è più la contemplazione dell’in sé, ma la “riproduzione” tecnica (poiesis) dell’oggetto stesso. Per dirla con una felice espressione di Sini, al socratico “conosci te stesso” si è sostituito il “produci te stesso”, e le bio-tecnologie sono non a caso la punta estrema di questo processo.

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