Già in alcuni degli incontri proposti da Oicos nel 2009, andava affiorando un termine con sempre maggiore evidenza: “Contemporaneo”
In occasione dell’inaugurazione della chiesa di S. Paolo a Foligno, abbiamo avuto modo di esplorare insieme a Massimiliano Fuksas il segno architettonico in relazione alla liturgia. Con Gianni Vattimo abbiamo affrontato il tema del conflitto in seno al mondo pianificato dalla tecnica. Giovanni Reale ha rintracciato le categorie estetiche e teologiche che influenzano il nostro tempo.

Tutti questi elementi convergono ora a costituire il programma 2009.
Tempo e memoria, nuovo e radice, passato e irruzione del totalmente altro, il non previsto. La storia e l’ora. Quali i segni del nostro tempo? Cosa è oggi che ieri non era assolutamente? Un confronto della cultura di oggi con se stessa.
Dall’economia alla politica, dalla cultura all’architettura, fino alle mutazioni sociali nel tentativo di esperire il segno che caratterizza l’attualità e la radicale differenza che ci porta a definire questo come “il nostro tempo.

Programma ottobre – novembre

24 ottobre 2009 – Bastia Umbra – Conferenza di Sergio Givone: “Contemporaneo: tempo della fine, fine del tempo”

20–21 novembre 2009 – In collaborazione con Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale       Università degli studi di Perugia

DUE GIORNI CON L’ARTE E L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

20 novembre – Perugia, Aula Magna della Facoltà di Ingegneria da ore 9,30 Convegno: “ARTEFATTI”  fatti d’arte_fatti ad arte_fatti ed arte con Luca Beatrice, Paolo Belardi, Arduino Cantafora, Giacomo Costa, Roberto de Rubertis, Mariella Dell’Aquila, Edoardo Dotto, Massimo Iosa Ghini, Francesco Maggio, Mario Manganaro, Adolfo Natalini, Leonardo Paris, Mario Pisani, Salvatore Santuccio, Pietro Savorelli, Antonio Sgamellotti, Vincenzo Trione

21 novembre – Città e location da definire
Conferenza Philippe Daverio: tema da definire

Locandina Givone – ottobre 2009

Loading

Print Friendly, PDF & Email

comments (1)

  • Interessante, direi oltremodo interessante e, nel ‘contempo’, intrigante.
    Ma se il tempo finisce, chi ne avrà la percezione? Sarà come non fosse mai accaduto, o no? Ciò che accade, può accadere al di fuori del tempo? Intendo il tempo storico; di più, il tempo dell’uomo, naturalmente.

comments (1)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.