Bastia

Oicos: «In campo per salvare cio’ che rimane»

LA CROCIATA L’ASSOCIAZIONE DI PAOLO ANSIDERI DIFENDE LA «MEMORIA» ARTISTICA  IN UN QUADRATO di terra un crogiuolo di tracce dell’architettura d’autore del Novecento: va all’associazione «Oicos Riflessioni» il merito di aver riacceso i riflettori sull’ex area Giontella. Quando ancora la piscina Eden era intatta, esempio di architettura organica di Frenguelli e lontano il rischio di demolizione della ‘casa evolutiva’ di Piano e Rice, il presidente Paolo Ansideri e la sua truppa riunirono turisti e curiosi per un tour tra le architetture contemporanee del luogo: dalla villa padronale al palazzetto dello sport disegnato dal luminare spoletino Gian Carlo Leoncilli. «Ci aiutarono professionisti come il professor Paolo Belardi e l’architetto Bruno Maria Broccolo, allievo di Leoncilli — racconta Ansideri rievocando la manifestazione del 2006 —, perché il nostro interesse è sempre stato prima di tutto conoscitivo e in secondo luogo far notare l’importanza di quelle tracce. Non potevamo metterci a fare le barricate, sarebbe spettato a qualcun altro proteggerle. Ma le nostre parole sono cadute nel vuoto».
«Oicos» è tuttavia pronta a scendere di nuovo in campo per difendere quel che è rimasto: dopo una conferenza lo scorso marzo, torneranno a parlare dell’ex casa famiglia disegnata da Piano e Rice a giugno, presentando la tesi sul tema di Carlo Rossi, laureando all’Università di Perugia. «Vogliamo che la città se ne renda conto — chiosa Ansideri —. Mai ci azzarderemmo a buttar via uno schizzo di Michelangelo Buonarroti e così oggi di Piano, che è uno dei migliori architetti a livello mondiale. L’ex casa famiglia, poi, è un forte segno dei tempi: nata sulla spinta della legge Basaglia e del terremoto del Friuli e casualmente finita in Umbria. Come possiamo passarci sopra?»

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