“La vita dei morti è posta nella memoria dei vivi” (Marco Tullio Cicerone)
Il Comune di Bastia Umbra ha conferito la Cittadinanza Onoraria al “Milite Ignoto” con la Delibera n. 24 del Consiglio Comunale di giovedì 29 aprile 2021 aderendo alla proposta del 3 marzo 2020 di ANCI, Associazione Nazionale Comuni italiani su proposta e del Gruppo delle medaglie d’oro al valor militare d’Italia.
Conferire la Cittadinanza Italiana al Milite Ignoto non vuol dire riconoscere soltanto il valore nobile dell’appartenenza alla propria Patria ma far vivere una riflessione continua e costante sul valore della pace, della libertà, della nostra libertà donataci da chi ci ha difeso fino al sacrificio estremo: la propria vita per il bene comune. E’ un atto di riconoscenza, di gratitudine, che va trasmesso alle generazioni perché non si dimentichi quanto precaria sia la condizione di pace. La pace non è assenza di guerra, la pace è una predisposizione d’animo che va alimentata anche nella commemorazione del Milite Ignoto. Il “Milite Ignoto”, unitamente al Tricolore e all’Inno di Mameli, è un fondamento del nostro popolo e dell’intera comunità nazionale.
“Commemorare” viene da “cum memorare”, ricordare insieme, è questo che oggi stiamo facendo.
Insieme qui nel Cimitero di Bastia Umbra, nell’area del monumento dedicato alle vittime di tutte le guerre, sotto la croce in pietra grigia, dietro l’abside della antica chiesa di San Paolo, abbiamo deposto una corona di alloro e con le note del “Silenzio” abbiamo scoperto la targa per ricordare il Milite Ignoto e tutti i caduti, ”IN MEMORIA DEL MILITE IGNOTO SIMBOLO DI TUTTI I COMBATTENTI E I CADUTI PER LA PATRIA DI OGNI TEMPO NELL’ANNO DEL CENTENARIO”.
Il Nostro parroco Don Marco Armillei ha benedetto la targa in ricordo di quei ragazzi, quei soldati, quel figli, quei fratelli, in ricordo dei 650mila militari italiani morti sacrificando la propria vita nella Grande Guerra.
Un omaggio alla memoria di tanti caduti, partiti da agni angolo del nostro paese di cui non si conosce il nome e il luogo di sepoltura ma che hanno dato all’Italia l’identità di una Nazione.
Era l’ 11 agosto 1921, erano passati tre anni dalla fine del primo conflitto mondiale, quando il Parlamento approvò la legge 1075 “per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”, un soldato, un milite per onorare i sacrifici di tutta una nazione. Il senatore Luigi Gasparotto costituì allora due commissioni tra Gorizia e Aquileia, formate da un medico e da sei reduci, per ricercare nelle zone che furono scene dei maggiori combattimenti, dal Carso agli altipiani, dalle Foci Del Piave al Montello, 11 salme di soldati senza nome e una madre che avesse un figlio disperso in guerra. Di fronte a 11 bare tutte uguali con le spoglie di 11 soldati senza nome provenienti dai territori dove furono più aspri i combattimenti, il 28 ottobre nella Basilica di Aquileia, Maria Bergamas madre di un figlio disperso, si fermò davanti un feretro per la straziante scelta. Questa donna indicando una bara, Il Milite Ignoto, indicò simbolicamente tutti i caduti in guerra mai identificati.
La salma del Milite Ignoto fu portata in treno a Roma traversando tutta l’Italia, fermandosi ad ogni stazione.
Il Corriere della Sera, in un articolo pubblicato il 30 ottobre 1921, descrisse così il passaggio del treno: … dove il treno passava rapido, gruppi fermi ai passaggi a livello salutavano, agitando i fazzoletti. Pareva che salutassero un essere caro tanto atteso…
L’Italia salutava i suoi soldati che quel Milite Ignoto scelto dall’amore di una mamma ricordava, in una memoria di identità nazionale, di identità italiana.
Il 4 novembre 1921 si legge su un documento dell’epoca dell’ ANMIG (Associazione nazionale mutilati invalidi di Guerra) nel Comune di Bastia Umbra “nell’ora del mistico rito le nostre campane suoneranno a gloria come quelle di tutta Italia. Il nostro pensiero sia rivolto in quell’ora al sacrificio di tanti giovani vite e alla memoria dell’Ignoto Milite che compendia il dolore di tutte le madri, di tutte le vedove di tutti i figli dei caduti”.
100 anni fa il 4 novenbre 1921 un lutto collettivo abbracciò tutti i militari italiani che persero la vita nel primo conflitto mondiale. Quel soldato, senza nome, caduto in battaglia sepolto sull’’Altare della Patria, quel giorno fece inginocchiare il nostro Paese per tutti i soldati partiti per il fronte e mai tornati.
La bara del Milite Ignoto salì le scale del Vittoriano, “il 4 novembre 1921, anniversario della Vittoria, portata a spalla da 12 decorati di Medaglia
d’Oro al Valor Militare ed accompagnata dalle bandiere di guerra dei 355 Reggimenti che avevano partecipato al conflitto, venne deposta nella cripta ai piedi della Dea Roma.
Al Milite Ignoto fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la motivazione:
“Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria” – Ministero della difesa.
Una commemorazione come riflessione per coltivare la pace, la pace anche nella vita di tutti i giorni, la pace del dialogo, come cittadini attivi. In un momento storico così difficile siamo chiamati a tenere insieme e a coltivare i nostri diritti e i nostri doveri, proprio dall’esempio che commemoriamo dobbiamo trarre la forza di combattere tutti i giorni per il bene comune.
Un ringraziamento di cuore per aver partecipato a questo semplice ma sentito momento, alle autorità civili e religiose, al Maresciallo Gennaro Colella capo della stazione dei Carabinieri di Bastia, alla Polizia Locale, alla Comandante Carla Menghella, al Parroco Don Marco Armillei, ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, Presidente Alfiero Gallorini, ad Adriano Tofi delegato ANMIG, Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra, al Dirigente Scolastico della Direzione Didattica “Don Bosco” Monica Barbanera accompagnata da una insegnante, al presidente della Pro Loco Raniero Stangoni. Alla Banda di Costano con il trombettista Domenico Ceccucci. A tutti gli Assessori presenti e ai consiglieri comunali.
Un legame con la Nazione, dopo la deposizione della corona di alloro e la benedizione della Targa, alzando gli occhi al cielo abbiamo visto le Frecce Tricolori che tornavano da Roma.
Le celebrazioni proseguiranno domenica 7 novembre a Costano, Ospedalicchio, Bastia Umbra, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 nel rispetto delle normative Anti Covid-19
Il Sindaco Paola Lungarotti

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