All’avanguardia in ogni settore della metalmeccanica


Quando, agli inizi del 900, venivano fondate le officine Franchi, la meccanica muoveva i primi passi in Italia. Nel periodo di maggior splendore, negli anni trenta e quaranta, è arrivata a contare centinaia di addetti, raggiungendo il culmine nel 1942, quando l’azienda venne militarizzata, impiegando oltre 2000 operai. Le maestranze impegnate sono attualmente un centinaio che, sotto la direzione dell’ingegner Odorico Franchi, si spostano in tutta Italia per operare in cantieri di alta specializzazione. Tra i principali committenti della Franchi, infatti, c’è lo Stato, e in questi giorni, per esempio, l’azienda sta realizzando il ponte sopra la Cassia bis, a Roma, nell’innesto di questa con il Raccordo anulare ed è impegnata anche nella realizzazione della variante di valico nell’Appennino.
Attualmente l’azienda dispone di un’area industriale di circa 110.000 mq, di cui circa 25.000 coperti, suddivisi in cinque corpi che racchiudono i reparti in tre tipologie produttive, ed ognuna di queste fa riferimento ad un responsabile di reparto; la struttura produttiva è completata dal Direttore di stabilimento. Il controllo della produzione è eseguito dall’ufficio qualità che fa capo ad un responsabile svincolato dalla produzione, che esegue anche tutte le prove di laboratorio.
L’ amministrazione del personale, contabilità, controllo di gestione e produzione sono presso la sede di Bastia Umbra direttamente controllati da un amministratore delegato e da un procuratore con poteri operativi.
La Franchi ha iniziato la sua attività nel settore della carpenteria metallica media e pesante che comprende la progettazione, la costruzione ed il montaggio di strutture metalliche di vario genere, come ad esempio gli edifici civili ed industriali, i magazzini, le aviorimesse. Altro settore di rilevante importanza è quello dell’armamento ferroviario, telefonico ed elettrico, mentre, negli ultimi anni, sta assumendo sempre più importanza la produzione di scambi ed intersezioni ferroviarie di ogni tipo, tangenza e dimensione, completi di organi accessori. Non è un caso, quindi, che le officine meccaniche Franchi, sia tra le imprese appaltatrici dell’alta velocità.
“Tra i motivi che ci rendono orgogliosi – spiega l’ingegner Franchi – c’è sicuramente il fatto che, nel 1948, dopo che l’azienda fu completamente distrutta, furono proprio i bastioli a rimetterla in piedi, segno che qualcosa di buono aveva fatto. Oggi l’industria italiana soffre una crisi di competitività, è vero, anche perché si è troppo poco vicini ai veri problemi che assillano il mercato. Dobbiamo credere in ciò che facciamo, e non, ad esempio, continuare a smobilitare l’industria meccanica e siderurgica italiana”. L’ufficio tecnico, con personale altamente qualificato, è in grado di risolvere ogni particolare problema che si potrebbe presentare durante i lavori, ottenendo così la giusta soluzione per ogni tipo di lavori.



L’ingegno italiano anche in Sudamerica


Per alcuni anni il gruppo Franchi ha operato anche in Sudamerica, ai confini tra l’Uruguay e l’Argentina. L’azienda, infatti, aveva una filiale anche oltreoceano, dove investì notevoli capitali. “Credo che abbiamo contribuito allo sviluppo di quei territori – ricorda Odorico Franchi – in un periodo particolare per la congiuntura economica mondiale: poi, dopo averla fatta crescere, vendemmo l’impresa ai giapponesi, credendo che avrebbero aumentato la produzione. Invece la chiusero subito, ed eliminarono così un temibile concorrente”.In Uruguay, tuttavia, Odorico Franchi ha conservato ancora un’azienda agricola che alleva bestiame di alta qualità per tutto il mercato sudamericano. “Il Sudamerica, insieme alla caccia e alla pesca, rimane una delle mie più grandi passioni”, dice Odorico Franchi.

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