Presentato dall’architetto Broccolo il progetto San Marco
MASSIMILIANO CAMILLETTI
BASTIA UMBRA – Si chiama progetto San Marco, dal nome del santo ricordato il 25 aprile, ed è volto a riqualificare urbanisticamente un’area di circa 104mila mq. che, per naturale ubicazione, svolge una funzione strategica di cerniera tra la sponda est e quella ovest del fiume Chiascio. Il progetto è stato illustrato mercoledì sera nella sala del consiglio comunale dall’architetto Bruno Mario Broccolo e dal geometra Gianfranco Ortica riscuotendo un consenso diffuso tra i presenti. La sua approvazione è rimandata al prossimo consiglio comunale in programma subito dopo le festività pasquali. Sull’area in questione, la cui proprietà è attualmente divisa tra il Comune ed una pluralità di privati, convergono le aspettative di differenti soggetti. Il Comune, che vi ha già realizzato un centro per i rioni e una scuola, intende ampliare la stessa scuola e costruirvi una palestra. La chiesa ha eretto canonicamente la parrocchia di San Marco già da molti anni ed ha individuato nell’area oggetto del piano un ambito ottimale per la nuova chiesa che potrà accogliere circa 1.000 fedeli. Anche l’associazione “Il Giunco” vi ha individuato un’area adeguata per la propria sede. Per questo ha già preso contatti con l’amministrazione ed ha una linea di finanziamento aperta con la Regione dell’Umbria. I privati infine hanno manifestato l’esigenza di riqualificare urbanisticamente l’intera zona, chiedendo, in occasioni pubbliche, un luogo di culto dignitoso, l’ampliamento della scuola, ed un comfort abitativo più alto. Questo piano-programma ha come punti forti la pluralità delle funzioni insediate (per ricreare l’effetto città), l’integrazione tra diverse tipologie di intervento, il concorso di risorse pubbliche e private e la modularità degli interventi. Il collegamento ciclopedonale con il centro storico, su cui si innestano tre piazze, costituisce la spina dorsale di tutto il progetto. Il mix di funzioni previsto (residenze ordinarie, esercizi commerciali di vicinato, piazza, aree verdi, servizi pubblici, servizi privati di utilità pubblica quali ad esempio la banca, l’assicurazione e la posta) garantisce quella vitalità tipica dei centri abitati consentendo di avere un carico urbanistico uniforme durante l’arco della giornata e della settimana. Incentivi sono previsti poi per chi adotta per le abitazioni soluzioni di architettura bioclimatica volte al risparmio energetico. Sotto il profilo strettamente tecnico tutta l’operazione, che è in variante al piano regolatore perché ridisegna l’assetto generale dell’area, viene suddivisa in stralci funzionali il primo dei quali interesserà la viabilità, i parcheggi (che saranno posti lungo i fianchi delle strade), l’illuminazione e l’acquedotto. Dove troverà i soldi il Comune per realizzare queste opere? Una parte (30%) dell’incremento di valore che il nuovo assetto dell’area creerà non andrà interamente nelle casse del cittadino ma finirà in quelle dell’amministrazione per realizzare l’infrastrutturazione. Inoltre il Comune può contare da subito sui soldi versati dalla Diocesi per l’assegnazione del terreno della chiesa. Per la parte rimanente invece avvierà probabilmente, con un istituto di credito, un’operazione di anticipazione finanziaria.
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