Il consigliere democratico Casagrande Moretti contro Umbra acque
L’esponente dell’opposizione se la prende anche con il sindaco Ansideri

BASTIA UMBRA – Il consigliere democratico Casagrande Moretti torna alla carica contro il deposito cauzionale richiesto agli utenti da Umbra acque. Il motivo dell’intervento del rappresentante dell’opposizione consiste, questa volta, nella delibera numero 1 approvata nel corso di una recente assemblea degli Ati 1
e 2, che avrebbe confermato la richiesta del deposito cauzionale agli utenti. Lo sconcerto del consigliere Casagrande Moretti, che da tempo si dedica all’approfondimento dell’argomento,consiste nell’atteggiamento del primo cittadino Stefano Ansideri, cui l’esponente Pd si era più volte rivolto in cerca di sostegno.“Tra l’estate 2010 e l’autunno 2011 – ricorda il rappresentante dell’opposizione – le famiglie bastiole si sono viste addebitare in bolletta, da
parte del gestore per il servizio idrico Umbra acque, una cifra pari a 150 euro; a tanto ammonta il famigerato deposito cauzionale che le famiglie di Bastia hanno dovuto pagare (esclusi ovviamente i consumi) all’unico gestore umbro.Avevamo segnalato il problema a tutela delle famiglie al sindaco Ansideri, il quale,speravamo, si facesse portavoce in ambito Ati di questa ulteriore tagliola a discapito degli utenti bastioli. Nell’indifferenza totale di tutti,
scopriamo, invece, che con delibera numero 1 del 21 febbraio 11, l’assemblea unica Ati 1 e 2 approva una serie di misure da attuare sugli utenti e, tra questi, l’approvazione al deposito cauzionale”. Il piddino Casagrande Moretti,insomma, dichiara il dispiacere nell’apprendere che nessun tentativo è valso nei confronti dei numerosi nuclei familiari che, anche presso il territorio comunale di Bastia Umbra, gioverebbero nel poter rimandare le scadenze non immediate: “In un momento economico così difficile e con una situazione di vera emergenza sociale, non si può accettare un vero e proprio accanimento gratuito verso i consumatori.Può starci che vengano presi provvedimenti contro chi non paga le bollette, ma non possiamo accettare l’idea che qualcuno imponga di aprire conti correnti per gli addebiti o ulteriori aggiunte di spese, che non riguardano i consumi reali, solo perché può capitare che le bollette vengano pagate con qualche giorno di ritardo, non dovuto da volontà propria”.

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