Bastia

«Nuova piattaforma per i territori»

Sindacato Si punta su industria e commercio per creare una cerniera tra il Perugino e il Folignate


La Cgil scommette sull’asse Assisi-Bastia Umbra


Luca Benedetti


ASSISI – Una piattaforma che, sull’onda del Patto per lo sviluppo, possa legare interventi e politiche economiche per i territori. E’ la nuova sfida che lancia la Cgil provinciale. Dopo Perugia, il fronte scende a valle e si apre all’asse Bastia Umbra-Assisi. Tocca a Mario Bravi, segretario provinciale della Camera del Lavoro e Filippo Ciavaglia, segretario per la zona di Foligno, lanciare il sasso.
“E’ fuor di dubbio – spiega Bravi- che Assisi e Bastia Umbra, ma anche Bettona e Cannara, hanno elementi che caratterizzano l’economia diversi da quelli di altre realtà della provincia. Per noi è importante consolidare lo sviluppo di quell’area e rafforzare la contrattazione. Il Piano sociale di zona che riunisce, da questo punto di vista, territori omogenei e la qualificazione di un welfare già elevato possono essere un importante punto di partenza”.
Se il territorio fa l’unità, per l’asse della Centrale Umbra non c’è solo il tessuto economico a fare la differenza. “Ma per esempio – dice Ciavaglia – il fatto che a Bastia ci sia il più basso tasso di popolazione anziana e il più alto indice di residenza dell’Umbria è un fattore che va considerato per un confronto che vogliamo portare avanti di concerto con Cisl e Uil, tenuto conto che questi sono territori di cerniera tra il Perugino e il Folignate”. Una cerniera che vive sull’asse industria-commercio a Bastia Umbra e che ha nel turismo la spina dorsale per Assisi. “E’ proprio su Assisi – dice Bravi – che intendiamo intervenire per aprire un fronte all’amministrazione comunale. La città deve svolgere un ruolo di rilievo nella nostra regione. Deve uscire dall’isolamento. Non che la giunta Bartolini non abbia realizzato progetti utili. Ma sono interventi che non legano Assisi agli altri territori. E questo non è più possibile. Assisi deve riconquistare una centralità nella politica di crescita dell’Umbria. Lì il localismo non è stato fattore di sviluppo, ma un ostacolo alla crescita. E’ logico che per Assisi diventa decisiva la partita che si gioca con l’aeroporto”. Se nella città Serafica il nodo è quello del precariato nel turismo (ma anche nel commercio) per la Cgil la nuova sfida di Bastia deve essere quella dei servizi alle imprese. “Non si può pensare – spiega Ciavaglia- che basta avere un’area industriale per aver fatto tutto. C’è necessità di dare servizi a chi ci lavora, alle imprese. Penso alle fibre ottiche, ai servizi di mensa per i lavoratori, alle banche. C’è la necessità di attrarre servizi all’interno dei lotti. Non basta più tirar su i capannoni, lo sviluppo va accompagnato da interventi sul piano delle infrastrutture”. E la Cgil benedice il tavolo

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